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Col nostro pi antico theremin

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Salendo le scale del condominio

di tante esistenze, è da sotto le porte di casa

che scivola ed esce la famiglia riunita

con l’odore dei tortellini tra i piani

confondo il mio solo di latte

nella tazza all’adagio di Mahler

tocco di nuovo  la terra nella mia stanza

allargo le braccia come fossi un uccello

e l’incenso per fare domenica, l’altra metà

del cielo  la forza è ballare tra  bestie

del passato a fermare il dolore. E' resilienza

a volte la sera rotolar giù dal letto

per quell’unica fioca candela,

da basso dove viene la musica,

a piedi nudi in giardino bagnarsi 

con le sagome nere degli alberi

fare quel passo  e un  ritmo di_verso

danzare nel chiaro del legno e l’erba per fiume

lasciarsi rivivere, sentirsi a casa

tra gli abeti la ripida sporgenza del Natale :

le pareti sono nude, le finestre le radici

una dentro l’altra trasparenti sono tre

e una pozza di luce al davanzale

è vederti bianca nel buio della mente

tenere  insieme il mondo

col nostro più antico theremin

fino ai rami fino alla chioma

assorbiamo la pioggia suonando

toccandoci senza le mani

“né legno né corde né crine”

 

Con l’aria siamo vicine coi seni

che mi hanno fatto crescere

mangeremo la luce agli odori.

 

 

 

 

 

 

 Leonora Lusin - 26/11/2013 13:44:00 [ leggi altri commenti di Leonora Lusin » ]

Bellissima, struggente e quieta poesia. Ciao Amina.

 quattrostraccisullapellevirgolameno - 25/11/2013 12:12:00 [ leggi altri commenti di quattrostraccisullapellevirgolameno » ]

Si vive in esilio
coltivando vive memorie
danzando e sapendo
l’amore e il dolore
l’intarsio
di un disegno alla pelle.

fa male alla carne
prima che l’occhio non scorga
nel Vuoto la Luce
e sale la mente
dove "la ripida sporgenza del Natale"
discende.

Ci sediamo con Voi
se vuoi
e "mangeremo la luce agli odori" (un verso capolavoro, Amina, da "MiaInsuperabilePoetessa).





  Cristina Bizzarri - 25/11/2013 11:33:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

Se si entra nel tuo mondo si vive l’esperienza della visione mescolata alla realtà. Che meraviglia quell’odore di tortellini! Concentra intorno un universo intimo. Io penso a una mia Bologna mitica e mi sento nell’odore antico dei palazzi col cortile interno, i suoni delle voci così caratteristici. E si confondono i ricordi con la realtà. Uno splendido affresco - molto particolare sempre la tua atmosfera. Magica ma anche possibile. E quel profumo ...
:-) Ciao Amina, il tuo theramin vibra intensamente!

 Loredana Savelli - 24/11/2013 20:07:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Molto bella, sembra sgorgare da un sentimento prepotente, ma che sai contemplare e far contemplare.
Ciao!!

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