LaRecherche.it
Scrivi un commento
al testo di Redazione LaRecherche.it
|
||||||
Uno sguardo
In bilico il passo poi ritorno mai balzo in avanti per aperture per suture rincorse e scomposti arretramenti così cieco il mondo fuori così ignaro il mondo dentro se la grazia del sasso non vede per cerchi lontani sull’acqua inseguirsi – delta di sconfinamento – toccarsi generarsi.
Attesa
Per il pane buono del corpo per questo stare fecondo – nonostante – per questa voce chi dice salva la pace – chi dice Sibilla?
L’ultima volta
Lui sta a guardare con abulica codardia e sembra dire – capita a loro, io che c’entro? – esattamente come accanto ai lager si visse la routine del giorno – una vittima? No, è solo l’odore di carne bruciata ad appesantire l’aria – o come alcuni animali indifferenti e variamente affaccendati gironzolano attorno alla bestia mentre divora il proprio simile. Né il lampo di terrore che dilata la pupilla li tocca, né li scuote l’istinto. Di tanto in tanto allungando il collo verso la scena dello smembramento per curiosità o forse per compiacimento d’esser vivi, non si chiedono se quella anche per loro potrà essere l’ultima volta.
La poesia Uno sguardo è stata selezionata, nell'ambito del concorso poetico "Katia Zattoni - Come farfalle diventeremo immensità", per la prossima pubblicazione nel volume antologico, edito da Fara Editore, intitolato Come farfalle diventeremo immensità.
|
|