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al testo di Elsa Paradiso
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C’era una volta una pastora che possedeva tante pecorelle, tutte di pregiata qualità. Un giorno si accorse che il terreno dove abitualmente pascolavano non era più adatto a loro. Quindi si mosse per cercare un posto migliore. Si ricordò di un sito che conosceva per sentito dire, la cui proprietaria un tempo l’aveva invitata a entrare. La pastora non aveva considerato tale proposta, perché dotata di un sesto senso che le faceva inquadrare le persone, e quella l’aveva ben inquadrata male! Ma il tempo, si sa, sfuma un po’ tutto. E perciò le venne in mente che poteva sbagliarsi. Vi entrò. Una per volta cominciò a far pascolare le sue adorate pecorelle, che ricevevano tanti consensi. Troppi … rispetto alla media che brucavano le altre. Lì c’era un’altra pastora che si moltiplicava … con lingua doppia, trina e di rasoio; e un pastore di sostegno ed errante a servizio della proprietaria, che muoveva le dita solo per vantaggi suoi. La nostra si ritrovò, dall’oggi al domani, senza le sue pecorelle. Basita, chiese spiegazioni. Ottenne una risposta che non rivelava il coraggio delle proprie azioni, ossia scuse addolorate per un guasto ai cancelli, improvviso e personalizzato, che le aveva fatte scappare. Non si era sbagliata dunque sull’inquadratura.
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