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al testo di Savino Carone
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MILANO La sola cosa che ricordi ancora di Milano è al sabato la gente come in festa ed il fiato sporco dai magazzini folare in strada fondersi agli odori dei passanti
Io per me alla nebbia ero intento e la vedevo andare, scendere giù spessa una spessa nube piovigginosa e densa simile a gocce sode e ininterrotte di un rubinetto lente o malamente involto nella stoppa.
E non m’infastidiva alzare il bavero anzi il farlo mi parve un vezzo americano e subito mi piacque, come facessi il verso al vecchio disusato “bogartismo”…
Questa Milano lustra m’infiacchisce –dicevo- quell’aria pretenziosa di provincia dove speravo invece non so cosa mi prese, senza che in fondo l’amassi od altro.
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