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in netta contrapposizione di colori

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rosso, bianco, scendendo lento, il caffè denso s’aggruma in tazza:

di là nell’ansa,tra la macchina e i suoi tubi d’ottone,ti ho visto bucare:

“pietre lucenti che lascerò danzare” -dicevi-“ che lascerò pulsare là, là nelle arterie”

. Sorrido, se t’incontro, rido, di me (sei un buon pittore) e sai

che mai traverserai per mare la distanza che sempre ci separa dal lontano Oriente…

non l’hai in mano; ed il Brasile, dove parlasti con un capitano, ieri, è salpato,

già ieri... Solo l’ininterrotto flusso che lo stantuffo con dolcezza morde,

scende e vola, scende nell’asticciola, cola, cola, cola…

Sembra girare come acqua di canale che stagni e spinga via la corrente.

Sottile, taglia la “Fonderia” giù dal”Voltone” e ancora per il ”Carmine”

poi su per la ”Falconetta” quasi a morire...

E’MARE

la tua pelle bianca e marciscente, assai lucente e quasi come prua,

l’ago vi si immerge e par si lasci lento affondare...

ma salpare con occhi chiari mi attanaglia le viscere.

 Lorenzo Mullon - 07/03/2014 09:22:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

Sembra girare come acqua di canale che stagni e spinga via la corrente, al ritmo imperscrutabile della galassia. Dove stiamo andando, Capitano della Grande Ruota?
E bella la voce, grazie, siamo già innamorati. Però, accanto, vorremmo sentire quella dell’autore.
Anche se aspra, La Voce, la Voce del Poeta!

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