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Treccia delle betulle in fiore

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Treccia delle betulle in fiore #poesiapoeti

 

 

 

Dormono calde nuvole nei boschi di betulle

dove il cielo s’impiglia tra i pini e le fanciulle,

liete come le nuvole, vanno nella fanghiglia:

il sole silenzioso guarda calmo e festoso.

 

Sembrano volar via su pattini d’argento

leggere e variopinte bambine controvento:

è l’acre profezia delle braci indistinte,

accese nell’assenzio, poi spente nel silenzio.

 

S’accorda alla terra

come inquieto velo

il cielo, poi sferra

sulla terra il gelo.

 

La foresta dispiega la potenza del verde,

una luce s’incarna tra umidi rami, perde

forza il vento. Si piega sulla rossiccia marna

un giovane alberello. Vola raso un uccello…

 

poi s’alza e sfiora il bianco delle betulle in fiore:

è il cerchio che ripete la gioia del colore.

Com’è ferita al fianco la grazia dell’abete!

Un umile lacerto sanguina a cielo aperto.

 

La linea bella

del bosco e del mare

con viva favella

muove a poetare.

 

 Paolo Ottaviani - 22/03/2014 15:55:00 [ leggi altri commenti di Paolo Ottaviani » ]

... E fai... e "vedi" bene, cara Cristiana! Grazie di cuore anche a te.

 Cristiana Fischer - 22/03/2014 00:26:00 [ leggi altri commenti di Cristiana Fischer » ]

una favola, una scena corale, una rêverie, un balletto... così la "vedo"

 Paolo Ottaviani - 21/03/2014 21:02:00 [ leggi altri commenti di Paolo Ottaviani » ]

E perché mai dovrei volertene, cara Maria? C’è anche un D’annunzio che non si può non apprezzare... e il panismo, spogliato degli eccessi mitologici del dio Pan, inteso invece come concezione olistica o panteistica, è esattamente il mio pensiero. Grazie di cuore dell’attenzione. Un caro saluto.

 Maria Musik - 21/03/2014 20:21:00 [ leggi altri commenti di Maria Musik » ]

Non me ne volere, Paolo e non considerarlo un commento svalutativo (per molti, forse, lo è... ma non per me): ho pensato a D’Annunzio poeta e non certo perchè trovi i tuoi versi decadenti (che, comunque, non è una parolaccia) o ci voglia vedere del panismo.

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