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al testo di Paolo Ottaviani
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Treccia delle betulle in fiore #poesiapoeti
Dormono calde nuvole nei boschi di betulle dove il cielo s’impiglia tra i pini e le fanciulle, liete come le nuvole, vanno nella fanghiglia: il sole silenzioso guarda calmo e festoso.
Sembrano volar via su pattini d’argento leggere e variopinte bambine controvento: è l’acre profezia delle braci indistinte, accese nell’assenzio, poi spente nel silenzio.
S’accorda alla terra come inquieto velo il cielo, poi sferra sulla terra il gelo.
La foresta dispiega la potenza del verde, una luce s’incarna tra umidi rami, perde forza il vento. Si piega sulla rossiccia marna un giovane alberello. Vola raso un uccello…
poi s’alza e sfiora il bianco delle betulle in fiore: è il cerchio che ripete la gioia del colore. Com’è ferita al fianco la grazia dell’abete! Un umile lacerto sanguina a cielo aperto.
La linea bella del bosco e del mare con viva favella muove a poetare.
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