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al testo di Luigi Pistis
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Rompe ogni tanto la tua voce il mio silenzio, voce di bimba, che dell'infanzia ha conservato il tepido velluto e l'oro fino carezzevole, là fuori, come soffio leggero che nell'estate afosa dà tregua alla calura. Messaggera è di un mondo che solo tu vedi ancora nel perenne trambusto della vita: l'arrivo delle veloci gazze sull'acacia, del pettirosso ardito e solitario, il sorriso del croco tra i cespugli del giardino, nel freddo vento di febbraio. Si allenta allora il mio sconforto e ricompongo il quadro; ritrovo nel viluppo uno spiraglio, la traccia di un possibile sentiero.
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