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al testo di Emilia Filocamo
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A volte vorrei innamorarmi, come fossi già ore, ed ore di mesi, dopo di te. Concedermi al mondo con la stessa insolente, coraggiosa, sfrontata cantilena da venditore che ebbi quel giorno, nel giorno che poi furono tuoi l'acquisto ed il prezzo conveniente così pattuito: per sempre, ma senza grandi intenzioni. A volte vorrei innamorarmi così facilmente, mostrarmi disinvolta al miglior offerente, ammiccare già cieca di te da stagioni e stagioni, farmi assaggiare come non fosse mai stato consumato abbastanza di questo cantiere senza risulta. A volte vorrei innamorarmi, propormi senza riserve, permettermi cose che con te furono scontate e dovute, trovare braccio, osso e bocca della corretta misura, banco - occasioni in pronta consegna, combaciano ai vuoti che ancora scansa il tuo esperto passo evita -sterco. Dilaniata, attaccata da un quadrupede di specie irrisolta, mi porto addosso l'infezione da morso sottovalutato. A volte vorrei innamorarmi, fare come fossi mai stata tua, casa ancora vergine di costruzione e tutta impaziente di scoprire la giarrettiera di finestre ed infissi, gengive contro l'inverno, macchinette -ripara storture. Sentirmi riempire per la prima volta con quel bel dolore rosa che fanno i nuovi abitanti, quelli che non ti aspetti e che così come non aspetti, nemmeno sospetti ti rovescino dentro la brulla inettitudine; peggio di cento scarabocchi sui muri bianchi che per altri usi avevi protetto. Un malefico cubo per sposi.
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