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Per strada

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Arduo viaggiare nelle intasate arterie del cosmo.

Desideri lentamente rosicchiare la circonferenza

dei giorni avanzati dal piatto sbeccato della vita.

In girotondi lievi, alla ricerca di paesi nuovi

rimasti intrappolati nei buchi della tua solitudine.

Sporca di alghe vuoi nasconderti dietro i merli

della torre del castello di sabbia

smarrito nella marea del tempo.

Sostare ai limiti del bosco selvaggio,

dove il profumo dei fiori celati dai rovi

non viene mai reciso.

Dell'albero dei vocaboli

temi la stagione priva di frutti.

Per non cadere sul fondo del pozzo

vuoto di suoni, ti arrampichi come un glicine

sopra un muro di parole.

 

Credi nell'innocenza del vento.

Attendi ancora il sogno:

residuo dei petali di una primavera mai colta.

 Lorenzo Mullon - 02/05/2014 11:55:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

l’albero dei vocaboli dà solo frutti avvelenati, e non è nemmeno un albero, ma nebbia in cui perdiamo la gioia di cui siamo costituiti

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