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Forse, Lorenzo, nel guardare

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Forse, Lorenzo,
quando guardo un fiore
che spunta, vive e muore
e mette le radici in un "altrove"
che tu mi dici essere me
da me in me per me e che non nasce
né mai muore
perché è tutto in tutto
come un cerchio che se gira
ne vedi solo un punto
ma in quel punto si nasconde
il centro di me stessa
come nel torace batte il cuore -
mi fermo col pensiero
e nel silenzio mi sento respirare ...

Ma quando guardo il cielo sulla terra -
oppure il mare,
non vedo te. Né me.
Forse perché non so guardare.

A Lorenzo

 Lorenzo Mullon - 02/06/2014 17:32:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

non so, caro Ferdinando, però un giorno l’assessore alla cultura di Milano mi presentò Raimon Panikkar, che Wojtyła mise a capo della commissione interreligiosa in Vaticano
Panikkar sosteneva che Gesù era o è o sarebbe stato o fosse tutto Dio e tutto uomo, non tutto Dio e mezzo uomo o viceversa o altre cose .... vado a memoria, non vorrei fare degli errori, anche sulle questioni istituzionali, pardon se erro, sono un poeta errante ....
me lo presentò perché avevo conosciuto l’assessore vendendogli un mio libercolo di poesie ai Giardini di Porta Venezia, non per meriti accademici acquisiti, sono sempre la solita vecchia ameba d’acqua stagnante che ambula in giro coi suoi libercoli, appunto
( approfitto per esortare tutti i poeti viventi, e pure quelli estinti o incipienti o recipienti, a praticare la poesia ambulante o mendicante, se preferite, in giro, si arriva dappertutto, si conoscono un sacco di persone, ti invitano persino in crociera, e si vive più che dignitosamente )

 Ferdinando Battaglia - 02/06/2014 17:05:00 [ leggi altri commenti di Ferdinando Battaglia » ]

Il discorso è sempre molto ampio, Lorenzo, però mi sembra che il "Gesù" dei cristiani non si qualificasse come un uomo o comunque non soltanto come uomo (questo per rimanere sulle definizioni).
Possiamo continuare ad interrogarci su chi siamo, ma non so dirti se riusciremo a trovare una risposta in questa dimensione terrena - che ci piaccia o no così è -, però senza disconoscere che noi non siamo l’Essere, esista o meno Dio; o se lo siamo - l’Essere - allora dovremmo recuperarne la memoria e il luogo di provenienza. Personalmente preferisco la visione cristiana, che ammette l’esistenza di Dio creatore e la deificazione dell’uomo, ma rimane pur sempre una visione "regionale", seppure nella presunzione di un Evento accaduto nella Storia (ma non mi avventuro in argomenti che ignoro e non saprei adeguatamente trattare, i miei sono spunti per me).
Sarebbe invece interessante mutare il punto di vista: essere il fiore o il cielo o il mare e vederci con quegli occhi; anzi di più: forse per superare ogni dualismo, ogni immagine, ogni idea di realtà, potrebbe essere sufficiente ripartire dalla relazione vedente-veduto reciprocamente inversa e in generale dalle interconnessioni che fanno dei molti l’Uno.
Però i miei sono solo sragionamenti festivi, niente di più.
Grazie Prof., non ho chiesto nemmeno permesso. Un saluto a te, a tutti i lettori e in particolare a Franca, sempre maestra di vita e lettere.

 Lorenzo Mullon - 02/06/2014 14:54:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

sapete qual è il paradosso?
che se neghiamo che un uomo possa essere "Dio" o l’Essere o quello che vogliamo, perché non so, come diceva Loredana Savelli, è un pensiero egocentrico, impossibile che un piccolo uomo possa contenere il tutto o il Tutto o quello che vogliamo, beh, allora stiamo negando il "Gesù" dei cristiani

a me, comunque, basta e avanza aver fatto breccia nella visione duale, già un’enormità per una pulce del riso quale sono io ( o non sono o quello che è )

ri-baci

 Franca Alaimo - 02/06/2014 12:44:00 [ leggi altri commenti di Franca Alaimo » ]

Anch’io so "per certo" che Lorenzo parla con amore e per amore; ed è per questo che gli voglio e gli vogliamo bene. I suoi scuotimenti sono utili.
Ed è vero che moltissimi vivono da "dormienti". Il senso della figura del presepe, che rappresenta un uomo immerso nel sonno nonostante la rivelazione del divino e della bellezza, nonostante la luce e i cori angelici, è proprio questo. Io spero solo di non dormire troppo e nemmeno spesso. Un bacio, amatissima Cristina. E due a Lorenzo (lui sa a chi deve dare il secondo).

  Cristina Bizzarri - 02/06/2014 11:58:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

Grazie Lorenzo, lo so e sento che dici tutto con amore. Baci grandi dal blu del mare.

 Lorenzo Mullon - 02/06/2014 09:50:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

lo dico con amore

il dialogo è "impossibile" perché ormai sono diversi i punti da cui parliamo, il mondo dualistico o qualcosa d’altro che dualistico non è più

se si ha voglia di raggiungerlo, il qualcosa d’altro, bisogna fare uno sforzo, questa volta sì, almeno d’immaginazione

se non si ha la voglia o la determinazione o la disperazione o l’esasperazione di raggiungerlo, per mille motivi che non stiamo a giudicare, a criticare, perché fanno parte del percorso e dei suoi tempi e di un sacco di cose .... allegria lo stesso !

baci

  Cristina Bizzarri - 02/06/2014 08:24:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

Grazie Franca, risplende quello che dici per la tua comprensione profonda e sorridente delle cose e per il tuo sguardo alto, ampio e quieto che plana sul panorama comprendendolo tutto. E solo chi ha molto sentito non dà più lezioni a nessuno ma "sa" che ognuno è in cammino.
E grazie, ancora e sepre ( ;-) ) grazie al mitico Lorenzo che lezioni ne dà
continuamente, o forse è meglio dire non-lezioni - per darci una scampanellata e svegliarci alla gioia dell’esserci: anch’io spesso gioco, mi piace scherzare con chi me lo permette ...
p.s. non è un giudizio il mio quello che ho detto di Osho, del quale ho spiluccato qua e là - almeno non è un giudizio nel senso di marchio a fuoco o etichetta. Semplicemente trovo uno "strappo" tra il contenuto dei suoi scritti e la sua vita.
Certo lui amava il pardosso, il colpo zen per scuotere ... è vero. E forse ha messo in luce, mostrandole su di sé, le tante sfaccettature del nostro essere umani. Rispondo ancora a Franca, indirettamente, dicendo che questa "buona guerra" (bello!) è un gioco significativo, come tutti i giochi che fanno emergere le nostre personæ, confrontandoci e, alla fine, smussando i nostri angoli. Nella vita di tutti i giorni non ho quasi mai modo di esprimermi come faccio qui, e per quanto mi riguarda qui "tra di noi" trovo bello e buono - due categorie che mi fanno stare bene - condividere i nostri pensieri, stati d’animo e gusti personali. Ma mi rendo conto che
sarebbe ... bello e buono che io cianciassi di meno, a questo punto, e leggessi di più. Grazie di voi, del sito e non aggiungo che le stagioni non sono più quelle di una volta! :-)

 Franca Alaimo - 02/06/2014 00:25:00 [ leggi altri commenti di Franca Alaimo » ]

Al di là della "buona" guerra che ha generato questa poesia di Cristina ( e che io seguo ormai da tempo, anche se sono intervenuta poche volte, perché mi sembra che il dialogo si immpossibile, per il semplice fatto che perfino alle parole viene dato un senso diverso), mi piace sottolinearne le qualità di fluidità e coerenza che rendono facile un sentimento della vita poco dicibile. La contemplazione ed il samadhi sono esperienze "senza parole".
Comunque una cosa è guardare, un’altra è sentire; una cosa è ragionare, un’altra intuire. E ancora: inutile volere con-vincere: non bisogna mai chiedersi a che punto siamo del cammino; è importante camminare; si arriverà tutti, ciascuno con il suo ritmo.

 Lorenzo Mullon - 02/06/2014 00:12:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

scusa, ma ho letto prima la tua risposta a Francesco ...
dici "Anche se io ne faccio parte"
la vita ovviamente è un fenomeno corale
ma se davvero vuoi trovare il centro, devi per forza sentirti al cuore di tutto, senza dubbi, convintissima
lo sa pure Berlusconi, pensa che ha raccontato una barzelletta su Dio, diceva di esserci stato a colloquio in una stanzetta del Paradiso, mentre tutte le anime si affollavano fuori dalla porta incuriosite, "e non occupando nessuno spazio erano a miliardi presenti lì fuori nello stesso punto"
lo sostiene Berlusconi, un grandissimo maestro di realtà, credici !

 Lorenzo Mullon - 01/06/2014 23:52:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

ecco, sei ritornata nel giudizio, devi ricominciare da capo

  Cristina Bizzarri - 01/06/2014 23:38:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

Francesco, perdonami se faccio una battuta forse di cattivo gusto su Osho che secondo me ha saputo sintetizzare - e forse anche vivere davvero chissà - perle di saggezza orientale. Ecco, non posso fare a meno di pensare che a lui non è andata troppo bene con tutte le sue auto di lusso, i discepoli con la sua immagine su medaglietta e una segretaria molto, troppo intraprendente. Sarà stato il suo destino vivere quelle realtà e non altre? Grazie per il tuo commento.

 Francesco Innella - 01/06/2014 22:08:00 [ leggi altri commenti di Francesco Innella » ]

Dice Osho che noi tutti apparteniamo alla Totalita’

  Cristina Bizzarri - 01/06/2014 20:03:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

Sì, me lo dico spesso caro Lorenzo, e come te sento questo respiro di vita che ci trascorre, e trascorriamo, tutti - interiormente dico, con i suoi infiniti nomi e nessun nome. E percepisco questo tutto che ci comprende. Ma, a differenza di te e di uomini e donne che da sempre sperimentano "questo", mi sento e percepisco come una parte, una vivente che a questo tutto - lo chiamo così - appartiene e a cui farà ritorno. Ma non saprei né dire che cosa sia né come questo avverrà. Non credo e non sento la vita in me e intorno a me spltanto come mia per così dire produzione. Credo esista, anche, indipendentemente da me e infinitamente, immensamente pltre me. Anche se io ne faccio parte. Ecco, per spiegarti a grandi linee Lorenzo. Sempre bello, vitale dirsi quello che sentiamo, quello che nel momento in cui parliamo siamo. Un abbraccio.

 Lorenzo Mullon - 01/06/2014 19:15:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

Nel guardare senza giudicare, noi né quello che sembra, sembra, altro da noi
E chi guarda è il giardiniere, il corpo le idee gli acciacchi il dolore l’appassire la morte sono del fiore, solo del fiore
Il fiore ha un nome, ma è un’etichetta, non la realtà
Dentro il fiore si trovano tanti semini di vite future
Il giardino è il garante della continuità della vita
Solo il giardiniere è reale, il giardiniere che entra ed esce dal giardino quando e come vuole, pienamente libero nelle sue decisioni
Siamo quello, siamo il giardiniere, e non lo sappiamo
Facciamo un passo indietro dal nostro corpo dalle nostre idee dai nostri dolori e anche dalle gioie momentanee, e lo troviamo, opplà

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