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al testo di Loredana Savelli
poeti e poesia
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tutto questo scrutare, indagare: non c'é presa sull’asfalto bagnato. il filo che cuce, chi può udirlo?
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Fiammetta Lucattini
- 19/06/2014 09:54:00
[ leggi altri commenti di Fiammetta Lucattini » ]
Beautiful! ;)
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francesco innella
- 18/06/2014 08:13:00
[ leggi altri commenti di francesco innella » ]
Bellissima poesia Loredana dove tu ricostruisci lessenza del poeta, sopseso tra lempirico e lesoterico, ma chi potrà mai udire i suoi versi? Forse il poeta dovrebbe donarsi solo alla bellezza, o forse attraversare ramingo questa plaga della vita di tutti i giorni? Il poeta comunque si eleva al di sopra delle brutture della vita. Un cordialisimo saluto.
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Franca Alaimo
- 18/06/2014 00:38:00
[ leggi altri commenti di Franca Alaimo » ]
...sì, la poesia è questa presa del mondo, questo cum-prehender(lo) e nel giro musicale dei versi cucirne insieme i molti e apparentemente opposti elementi, fondando così una re-ligio. Infatti, allinizio era il Verbo, ed è il Verbo che crea. Qualche studioso ( me lo ricordava anche lo scrittore di temi metafisici, Silvano Panunzio, mio tenero amico, il cui libro sapiente "Contemplaziome e simbolo" dovrebbe essere letto da tutti per capire davvero i misteri dellAssoluto) rimanda il termine poesia non al greco poieo ( fare), ma ad una radice della lingua fenicia che significa "bocca di Dio". Bello, no?
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Chanteloup
- 17/06/2014 23:06:00
[ leggi altri commenti di Chanteloup » ]
«una presa sull’asfalto bagnato, vuoto che rapina le stelle. il filo che cuce, chi può udirlo?»
Può udirlo chi con la bocca tace e col cuore ricama versi.
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