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al testo di Stefano
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SACRIFICIO PER DAFNE. Notte che s' addormenta nelle fauci del tempo, e raccogli l' inesistente vento che s' addormenta nelle ossa, nella brezza della rovente canicola, rivedrò la splendente luna e rifletterò nell' immenso che non osa pensare al suo riflesso. Ingenua seduci, nel mar tuo bello la spumeggiante luce che danza tra cunicoli deserti, nelle ombre sfolgoranti del silenzio, e ti rivedrò perduta vampa del mio destino, e ciò che spero sia lampara per l' affamato porto. Cosa non vuoi da me perduta notte, perchè mi tormenti e non m' addormenti nella tua frescura, cosa brami nelle ante del tuo mistero? E misero appar pure colui che dorme, e si perde la tua dirompente chioma, le fauci con cui ammanetti ai polsi la bellezza, rischiari l' orrore con la luce delle stelle e fulmini i dirompenti tentacoli della cattiveria. Poesia che dalla notte esali linfa e consistenza, porta a galleggiar fluidamente la mia anima, fino alle soglie del cielo rendila imperturbabile e immergila nella fontana lavica, dell' orizzonte marino e inebriala del tuo amore ferito, vissuto col sangue, bagnato d' acre e campestre sudore del tanto amato sacrificio. Dafne abbandonati al mio amore, non scomparire immersa tra i rami sempre perduti della mia letizia, fuggi con me, rendi vita questa mia poesia e la mia stessa vita, in eterno nel mito saremo felici.
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