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al testo di Salvatore Solinas
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Come santamente il tiglio Prega spandendo Un soave profumo! Come dolcemente risuona Il salmodiare dell’edera E la preghiera dei gladioli Nei giardini soleggiati d’Aprile!
Due uomini camminano ricurvi, Gli occhi al suolo pensosi, Sulle braccia un pesante lampadario: Risplendono le gocce di cristallo Al riverbero allegro della sera, Sacra brace d’aborigeno rito.
All’angolo di Via Farini Sul far della sera Pallide vecchine Dormono le suorine di clausura Sulle labbra gli avanzi D’una preghiera Gli angeli sui cuscini.
Affiorato dal folto Di un cespuglio di bosso Nero, grosso, temibile Distese il suo tappeto Sulla ghiaia del viale E inginocchiatosi Rivolto alla Mecca, Si raccolse in preghiera
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