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al testo di Daniela Messana
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semmai scavassimo in quel buco di memoria troveremmo ora un intento sbagliato di far radice a ciò che non è nostro
come se fosse a marchiare il tempo la privazione di tutto affermando il niente, tracce di noi al vento, chiodi puntati nella carne senza mai sentirne male
e quando ci ricordiamo di morire è follia che dondola la mente e le sue colpe -
invece capovolge gli occhi a quello che gli anni mai fanno vedere
così sarà quell’onda a sciogliere incertezze d’esistenza.
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Daniela Messana
- 30/01/2011 18:45:00
[ leggi altri commenti di Daniela Messana » ]
Non credo sia sentita la morte della vita come parte della nostra trasformazione. Ne abbiamo paura e viviamo senza svilupparne il senso. Vivendo assumiamo a volte atteggiamenti che fanno dimenticare o cancellare ciò per cui abbiamo intensamente vissuto (chiodi puntati …senza mai sentirne dolore). Qual è il modo per vivere intensamente senza rimpianti? Lo sapremo mai prima della fine? Loredana, credo proprio che tu abbia ben interpretato. Un caro saluto
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Loredana Savelli
- 30/01/2011 18:19:00
[ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]
Se ho capito bene, alludi alla raggiunta consapevolezza di aver sofferto per cose sbagliate ("intento sbagliato") e non aver percepito i dolori veri ("chiodi puntati nella carne/ senza mai sentirne male"). Finchè unonda finale (la morte?) scioglierà i dubbi e il senso di unesistenza poco cosciente. Può essere?
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