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al testo di Stefano
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NELL' AGOGNATO RIFUGIO D' UN ABBRACCIO. Frastuono adorno di campane in festa, mentre protende una fanciulla a stendere gli umidi panni al sole. Umili i colli in lontananza, mentre l' eco della rimembranza ad ognuno assale i sensi e con esso il nostalgico pianto. Gioia d' un grillo che galoppa nel riso spumeggiante della sera, e dirimpetto ad una Chiesa illuminata dei giovani fastosamente dilaniano il pallone e lo imbarazzano, da un tratto all' altro della schiera. Mentre una donna oltre quel davanzale, al suono tanto amato in quell' istante ripensa al tanto sofferente amore, a quelle indefinite lacrime e questo le serve per spirar serenamente. E al sudato lavoro d' un operaio, qual giorno di riposo attende? La morte della dignità più non desta alcun stupore, così le tinte fosche appaiono di sgargiante colore dell' alba novella, ma ognuno oltre le catacombe spera nell' agognato rifugio d' un abbraccio. E allora voglio ribadir che non scrivo per fama ma per amore, e tramite la luce risorgo ad ogni sofferenza. Oh graziosa stella, embargo dei miei desideri racchiusi da velato entusiasmo. S' apra la conchiglia, protesa al mare per natura.
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