LaRecherche.it

« indietro :: torna al testo senza commentare

Scrivi un commento al testo di Anna Laura Longo
Inatteso e denso viatico

- Se sei un utente registrato il tuo commento sarà subito visibile, basta che tu lo scriva dopo esserti autenticato.
- Se sei un utente non registrato riceverai una e-mail all'indirizzo che devi obbligatoriamente indicare nell'apposito campo sottostante, cliccando su un link apposito, presente all'interno della e-mail, dovrai richiedere/autorizzare la pubblicazione del commento; il quale sarà letto dalla Redazione e messo in pubblicazione solo se ritenuto pertinente, potranno passare alcuni giorni. Sarà inviato un avviso di pubblicazione all'e-mail del commentatore.
Il modo più veloce per commentare è quello di registrarsi e autenticarsi.
Gentili commentatori, è possibile impostare, dal pannello utente, al quale si accede tramite autenticazione, l'opzione di ricezione di una e-mail di avviso, all'indirizzo registrato, quando qualcuno commenta un testo anche da te commentato, tale servizio funziona solo se firmi i tuoi commenti con lo stesso nominativo con cui sei registrato: [ imposta ora ]. Questo messaggio appare se non sei autenticato, è possibile che tu abbia già impostato tale servizio: [ autenticati ]

Inatteso e denso viatico

( Riflessioni sui tragitti compositivi di Edu Haubensak)

Il suggerimento di ascolto odierno vuole portare l’attenzione su un interessante brano di Edu Haubensak risalente all'anno 2013.

Octaves for four ( Klavierquartett) è propriamente una composizione che si muove tra parallelismi e stratificazioni sonore solidamente ambigue, attraverso un sostare – circostanziato- su singoli elementi, su singoli suoni, che si traducono in reiterati appoggi.

Il tessuto dialogico vede interessati gli archi (violino, viola, violoncello) e il pianoforte. Gli strumenti, con e senza scordature, sono nell’insieme coinvolti in assillanti, ma corroboranti, suoni e passaggi ripetitivi, che si accendono e si moltiplicano attraverso sostanziali forme di calibratura - a volte anche di attutimento -  dei movimenti intervallari. Si profila dunque per l’ascoltatore una percorrenza costantemente nutrita di sovrapposizioni e di originali andamenti pluri-lineari che, a loro volta, lasciano germinare una ricerca di relazioni armoniche decisamente nuove.

Musica del segmento, si potrebbe dire, che richiama alla memoria la poeticità del frazionamento, la bellezza e la singolarità racchiuse nella variabilità di un inciso. Le condizioni di avanzamento sono inoltre suffragate e alimentate da scarti dinamici il più delle volte immediati, ma non manca il fascino e il prezioso dosaggio sfoderato in vista di un magnifico crescendo, seguito da immancabile diminuendo. È proprio questa libertà dinamica, sottilmente accentuata, che offre spazio a suoni -punteggiature.

Risulta invece trattenuto su un piano alquanto minimale lo sviluppo ritmico: fatto questo che conferisce al brano una certa purezza di paesaggio, anche laddove sia stridente il tocco o squisitamente dissonante l’incastro tra le voci coinvolte.

Arrivano con effetti di sorpresa le “striature” portate dagli archi che evocano vere e proprie urla.  Le risposte pianistiche sono a volte ansimanti: è dilagante e variamente latente il sapore di una profondità del cercare. Un cercare delicatamente spasmodico, che include un desiderio di scoperta.

In tal senso potremmo definire questa musica fortemente interrogante, oltreché iterativa. Gli istanti di vuoto che vanno a plasmare le alternanze tra gli strumenti, subentrano, strada facendo, con l’elettricità viva che contraddistingue i suoni, di cui divengono infatti attraenti elementi dirimpettai. Pur nel dialogo il pianoforte conserva una sua misteriosa estraneità, quasi un’imperturbabilità sapiente. In alcuni specifici momenti il brano guadagna un taglio e una forza espansiva imprevedibile e il senso di straniamento si fa più facilmente accentuato e incalzante.

Sarà utile, di pari passo con l’ascolto di Octaves for four dedicarsi alla conoscenza di No Reality (2018) : brano apparentemente depotenziato, dal punto di vista della forza e dell’impatto sonoro, ma invece carico di fascino in virtù delle qualità implosive e delle sonorità liberamente evanescenti e poetiche. Trattasi in quest’ultimo caso di un quartetto con pianoforte e percussioni.

Tra sorprendente incisività e interessante vaghezza la musica può trasformarsi e assumere fattivamente le sembianze di un denso e inatteso viatico.

 

 

 

 

 

Nessun commento

Leggi l'informativa riguardo al trattamento dei dati personali
(D. Lgs. 30 giugno 2003 n. 196 e succ. mod.) »
Acconsento Non acconsento
Se ti autentichi il nominativo e la posta elettronica vengono inseriti in automatico.
Nominativo (obbligatorio):
Posta elettronica (obbligatoria):
Inserendo la tua posta elettronica verrà data la possibilità all'autore del testo commentato di risponderti.

Ogni commento ritenuto offensivo e, in ogni caso, lesivo della dignità dell'autore del testo commentato, a insindacabile giudizio de LaRecherche.it, sarà tolto dalla pubblicazione, senza l'obbligo di questa di darne comunicazione al commentatore. Gli autori possono richiedere che un commento venga rimosso, ma tale richiesta non implica la rimozione del commento, il quale potrà essere anche negativo ma non dovrà entrare nella sfera privata della vita dell'autore, commenti che usano parolacce in modo offensivo saranno tolti dalla pubblicazione. Il Moderatore de LaRecehrche.it controlla i commenti, ma essendo molti qualcuno può sfuggire, si richiede pertanto la collaborazione di tutti per una eventuale segnalazione (moderatore@larecherche.it).
Il tuo indirizzo Ip sarà memorizzato, in caso di utilizzo indebito di questo servizio potrà essere messo a disposizione dell'autorità giudiziaria.