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al testo di Fausta Genziana Le Piane
Sisifo
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SISIFO Ogni mattina la luce toglie le bende del sonno alla donna abbandonata nel letto. Una gomma s’ostina a cancellare lo sguardo poi scende e spegne il sorriso. Ancora non paga, decide di annullare le mani, il ventre -caverna d’incontri -, le gambe veloci, i piedi che volano. Ma c’è un genio del bene che premia la lotta e ogni mattina il manichino riprende la sua forma. Fausta Genziana Le Piane, Gli steccati della mente, Penna d’Autore, 2009
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Cristina Bizzarri
- 05/01/2015 22:00:00
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Il commento: Una poesia su un vuoto - di dolore? di ferite? di mancanze? - che tuttavia vive, che tuttavia ricomincia. E ogni giorno Sisifo può, nonostante tutto, ricominciare. Stoicamente, con tutta la fierezza greca di un camusiano Ssyphe heureux. Tanto nella e vera quanto dolente e coraggiosa testimonianza
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Lucia Longo
- 27/11/2014 14:16:00
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I tuoi versi sono piccoli capolavori di poesia. Le metafore si inseguono in una sinfonia di immagini che toccano nel profondo. Non toccano solo il cuore ma la testa e la pancia in un tuttotondo sorprendente e denso di vibrazione. E in quel manichino io amo immaginarci un piccolo burattino... Un pinocchio che troverà la strada per diventare bambino.
Grazie per la tua poesia.
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Piergiorgio
- 27/11/2014 11:02:00
[ leggi altri commenti di Piergiorgio » ]
quattro frasi, quattro stanze, profonde come quella fantastica "caverna dincontri" [piccolo capolavoro in un verso]... quattro, come le sillabe della parola: esistenza un caro saluto
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