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al testo di Roberto Maggiani
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“Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio che chiamerà Emmanuele.” L’Astro di un cielo remoto diventò “Dio con noi” in una greppia sotto gli sguardi di Eva e Adamo. Nella notte rigida una voce inaspettata: “Non temete vi annuncio una grande gioia che sarà di tutto il popolo.” Sei tu il principio di quella Speranza che da Abramo scese lungo il fiume del tempo fino alla terra di Acaz? In risposta un esercito celeste affiancò il bambino nella mangiatoia e la pace – che mai ebbe lunga sosta in un cuore umano – lì trovò dimora e fu “gloria a Dio nel più alto dei cieli” e “pace agli uomini che egli ama.” Si avvicina la piena della Speranza – da Abramo giunge fino a te nella notte silenziosa e fredda del tuo cuore. Per te ha attraversato il tempo di mezzo: “Chiedi un segno dal Signore tuo Dio.” “Non lo chiederò non voglio tentare il Signore” – rispose Acaz a Isaia. Fonti: il Libro del Profeta Isaia, il Vangelo secondo Luca |
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