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al testo di Emilia Filocamo
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Non dovrò mai abbracciarti: rifuggo l'idea e l'accarezzo, la tarantola addobbata da cucciolo mi chiama con un guaito da cacciatrice; sono un' Eva obbediente, cedo e poi sopprimo il desiderio ormai sveglio con il cuscino della norma corretta, del giusto così. Non vorrei mai sentire quello che sento, il solletico di chiuderti le labbra con le mie, di scovarti fra la fronte e la piega magra del mento un'asola che non sia già stata di altre. Come un giardino. Dove piantarti il mio sapore. |
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