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al testo di Emilia Filocamo
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Giuro di non aver profuso impegno, di aver tentato volte e più volte di suturare questa follia perchè non infettasse l'aria del contagio dolciastro. Al cuore ho posto uno sbarramento,a tutti gli altri, seni, gambe, la stanza acerba, femorini ed ossa in grande adunata, ho dato tempo di ripristinare l'esatta movenza che ti precedeva. Giuro di non aver collaborato, anzi ho vietato, proibito, consigliato, intimorito distolto; mai una parola di sprone, di avallo, di complice incitamento. Ma non serve, ancora non è servito: tutto quello che arriva ha il sapore del tuo sapore e della tua distanza, offerto ed invitante. Solo che non puoi saperlo, ora non più. E mi sembra di essere tornata bambina mentre cerco, disapprovata, la tua attenzione, il tuo sguardo - rondine che mi costeggia per poi impennarsi; nero aliante di carta piegato a forma del tuo nome; lo sento ancora il suo frrr che mi pesca da qualche parte nel ventre. E poi solo si prende gioco di me. |
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