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al testo di Roberto Maggiani
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a Lovejoy, che vide i nostri antenati
Mani invisibili dall’oscurità mettono pennacchi luminosi sul cappello del cielo.
Aster kometes – dicevano i greci – stelle dalla lunga chioma.
[ Tratta da Spazio espanso, LaRecherche.it (2013) ]
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Nelle prossime sere sarà visibile la cometa C/2014 Q2 ossia "Lovejoy" cognome del suo scopritore australiano. Scoperta nel 2014 la cometa ha acquistato sempre più luminosità in queste settimane e il giorno 7 gennaio raggiungerà il punto più vicino alla Terra, circa 70 milioni di km. Il suo periodo orbitale originale era di ben 13.500 anni. Quindi, quando è transitata nel Sistema Solare interno l'ultima volta, l'uomo era ancora all'età della pietra, nel Mesolitico! E ora, con questo transito, ha accorciato la sua orbita di circa 5.000 anni, quindi il suo ritorno è previsto non prima dell'anno 10.000 dopo Cristo.
Qui la cometa è stata ripresa da Gerald Rhemann, utilizzando un telescopio robotizzato che riprendeva dai cieli della Namibia, in Africa.
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