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al testo di Irene Magni
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Un vuoto riempito da olive ascolane – freddo Al sapore di menta, e vodka.
Dove i gomiti ad angolo si alzano in sincrono, e le ragazze Si coprono con le mani i bicchieri, inseguendo la coda di una vigilia qualunque, offrendo spalle Sorrisi A capelli scostati.
Si volta l’uomo Venuto solo e seduto In un angolo, brinda, con un cenno del mento ricambia Il contagio – sorride Marylin
Dall’altra parte del banco, in una stampa ingiallita Vecchia di mille anni sorride, ancora Mortale
Sorride come una dea, come La bellezza, quando ancora non conosce la fine. Bellezza
Quando ancora non sa quanto occorra morire, se davvero Morire è ciò che non vuoi.
Mai. |
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