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al testo di Stefano Sabattini
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Porto il suono nel tempo
della Vita che lascia mio padre voce nel reparto di cura intensiva lampo di cuore oh luce resta non mi lasciare goccia che cade nell'acqua del lavandino tamburo arco fiato poi piano cambia nel tempo è pioggia vento è stato tuono il principio il numero il nome la mancanza confronto al compito è la voce dei figli adulti in fuga nell'aria gialla di sole il timbro di basso continuo sotto la cellula fin dentro all'osso enzima il passo oscillante delle lancette sigla di posa movimento modo di fare abito del quotidiano leggere la Vita e interrogare il segno mi ha cambiato nel tempo nel tempo è cambiato il suono che porto è di mio padre la voce il tono interno silente nota pura che ascolto e riascolto e porto nel tempo fino a che mi conduce davanti alle mura di me stesso della mia scrittura Babbo giardino stagno suono che porto nel tempo sempre cercato e sfuggito sei il cantare udito dietro il roveto spinoso la voce dell'uomo che chiama il bambino in un cortile ghiaioso 28/11/2009 |
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