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al testo di Elsa Paradiso
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I compleanni nascono con un vagito. Vanno a cerchi su acqua, nel cuore di un albero a cantare il senso dei pesci che di fughe apre la terra (come fu da Ada nell’Ade della Villa, dove ancora esiste la porta del niente) . I compleanni sorridono prima di un poi (Sono ciliegine in coro alla panna frizzanti bolle bambine soffio su mimi di stelle tiri alle orecchie), ai cento auguri dei giorni che sciano lenti, e li si vorrebbe annacquare per farli crescere e crescere …
Quando giunge il Traghetto e la boa si fa bianca la musica cambia, svelata da un groppo di onde si piega al silenzio, ramo vorrebbe tagliare i suoi rami con l’affanno che avanza . Eppure Don Quijote sempre duella nelle coste di un etere che mulini ha nel vento. Di beltà s’ingrassa la Bocca col suo rossetto fino a che non concepirà se stessa, e a un passo dalla foce finalmente potrà specchiarsi senza più competere … libera di mostrare i solchi pronta a una scelta senza scelta
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