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al testo di Maria Grazia Ferraris
Autunno
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Autunno. Chiudo le tende di fronte alla notte, tengo fuori il buio con ostinazione. La musica di Chopin dilaga vivida briosa e limpida nella camera. Caldo buono, serena la sera. Accendo la lampada, luce mite presso la poltrona, rifugio antico, riapro il libro ch’eternamente leggo, mentre il caffè nero, aromatico delizia goloso gusto e olfatto. E l’autunno finalmente torna. La mia stagione, tempo consolante, che tutto sfuma, nella lontananza, mescola nell’oblio il vero e il falso che indagare, severa, più non posso.
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Cristiana Fischer
- 17/02/2015 11:12:00
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la poesia sembra inquadrare il tempo di una sera, ma cè un libro eternamente letto e loblio per il vero e falso che non si indagherà più quindi il tempo si dilata e si perde nel non-tempo
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Alberto Becca
- 14/02/2015 07:54:00
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Peccato che le stagioni siano solo quattro.. ma bastano per inchinarci a loro, per attingere sana interiore ispirazione per abbandonarci alla magia del tempo che cabia e che passa e che ci guida nel sentiero dell esistenza.. testo molto umano, sincero, versi scritti a cuore apreto e per questo apprezzabili e lodevol, meritevoli di essere letti da tutti
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Lorenzo Mullon
- 13/02/2015 12:15:00
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possiamo evocare ogni stagione che vogliamo persino rovesciare lo zodiaco far respirare gli alberi con le radici e tuffare i rami nella terra niente ci è precluso con la poesia creiamo noi questa nuova dimensione della realtà e possiamo addirittura abitarla intensamente
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