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al testo di Federico Federici
il rovescio a parola (lmina, n.12)
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eppure ti scrivo parola a venire t'invito nel tuo futuro che non porti altrove, troppo sarebbe averti per nome qui sono i giorni di ogni altra attesa parola staccata mutilazione terrestre escrescenza del tempo che accosta e compone le parti, nostre disinteressate morti di spirito vera o non vera per poco indico te a me stesso identica, identico io dentro te imperturbato combacio, mi do nome, compiaccio di scriverti dentro. taciuta taci, ricevo la grazia sul labbro, conservo il tuo fossile senso tra le pietre degli occhi, santifico a guardarti il tuo silenzio
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