LaRecherche.it

« indietro :: torna al testo senza commentare

Scrivi un commento al testo di Cristina Pongiluppi
Dieci sigarette

- Se sei un utente registrato il tuo commento sarà subito visibile, basta che tu lo scriva dopo esserti autenticato.
- Se sei un utente non registrato riceverai una e-mail all'indirizzo che devi obbligatoriamente indicare nell'apposito campo sottostante, cliccando su un link apposito, presente all'interno della e-mail, dovrai richiedere/autorizzare la pubblicazione del commento; il quale sarà letto dalla Redazione e messo in pubblicazione solo se ritenuto pertinente, potranno passare alcuni giorni. Sarà inviato un avviso di pubblicazione all'e-mail del commentatore.
Il modo più veloce per commentare è quello di registrarsi e autenticarsi.
Gentili commentatori, è possibile impostare, dal pannello utente, al quale si accede tramite autenticazione, l'opzione di ricezione di una e-mail di avviso, all'indirizzo registrato, quando qualcuno commenta un testo anche da te commentato, tale servizio funziona solo se firmi i tuoi commenti con lo stesso nominativo con cui sei registrato: [ imposta ora ]. Questo messaggio appare se non sei autenticato, è possibile che tu abbia già impostato tale servizio: [ autenticati ]

Arrivò alle nove, il sole stava calando, entrambi avevano già cenato.  Si sedettero in giardino, uno difronte all’altra con una birra in mano. Lei incrociò le gambe, lui appoggiò i piedi sul tavolino.

            Non ci fu imbarazzo, non c’era mai fra loro. Iniziarono a chiacchierare. Finita la prima birra ne stapparono una seconda. Terminata anche la seconda birra ad entrambi venne voglia di fumare, ma avevano smesso da tempo. Decisero di andare a cercare delle sigarette. Lei uscì in tuta, semplice, disordinata e distratta come sempre,  portò con sé solo le chiavi.

            Presero la moto. Quando lei gli chiese -Vuoi guidare?- Il volto dell’amico si illumino. I suoi occhi sorrisero felici, come quelli di un bambino in autoscontro.  Un tempo era stata la sua moto, la sua prima ed unica moto, una SV 650, bicilindrica, venduta all’amica 9 anni prima.

            Inserì la chiave nel nottolino, fece una leggera pressione sul pulsante dell’accensione, il motore sembrò avviarsi, ma, al primo tentativo, la moto si spense. Provò una seconda volta, il motore partì. Lui attese qualche istante, sgasò per far salire i giri del motore, premette la frizione, un leggero colpetto del piede sinistro verso il basso sulla pedalina del cambio, inserì la prima e, con qualche strappo, si mossero.

            Trovarono un distributore di sigarette e si accorsero che nessuno dei due aveva con sé il portafoglio. Scoppiarono a ridere, si frugarono le tasche e misero insieme giusto i soldi per un pacchetto di Marlboro light da dieci. Quando furono sul punto di inserire le monete nella fessura, si resero conto di non avere il tesserino sanitario. L’arrivo di un camionista fu provvidenziale, prestò loro il codice fiscale e i due, ridendo, selezionarono le sigarette, ringraziarono e si allontanarono.

            Tornati a casa ripresero i posti lasciati un quarto d’ora prima, con la compagnia aggiuntiva di una bottiglia di rosso che si divisero bevendo a collo.

            Nonostante l’ora, in quella afosa notte di fine luglio, l’aria era ancora calda, satura del profumo della bella di notte e del rumoroso canto delle cicale.

            Lui aprì il pacchetto. Non avevano l’accendino, quindi rientrò in casa, si piegò sulla fiamma del fornello e, facendo attenzione alle sopracciglia, accese la prima sigaretta che crepitando prese colore. Dopodiché si mise una seconda sigaretta tra le labbra, la accostò alla prima e, aspirando lentamente, la accese. Una nuvola di fumo gli uscì dalla bocca, tossì leggermente e le passò il primo mozzicone che pulsava  nella penombra.       

            A lei tornò in mente quando, vent’anni prima, seduto sul ciglio della strada, con lo stesso gesto, le aveva passato una canna. Anche allora la stessa attesa, le stesse risate, la stessa complicità e lo stesso stordimento.

            Ripresero a raccontarsi: amori di ieri e di oggi, paure, insicurezze. Parlarono del passato, del perché gli eventi avevano preso la piega attuale. Si confidarono le speranze sul futuro e tirarono fuori dal cassetto vecchi ricordi di un passato lontanissimo. Col tempo, i figli, il lavoro, la vita avevano imposto delle distanze, rendendo serate come questa praticamente impossibili ma, la fiducia era sempre la stessa.

            Quando le sigarette ed il vino finirono, si alzarono  e si salutarono con un abbraccio stretto, familiare, silenzioso e carico di promesse.

            Mentre usciva dalla porta di casa, lei per un istante lo rivide: esile, impacciato, con folti capelli neri disordinati e guance paffute. Per un attimo il bambino di nove anni fu davanti a lei.

            Varcò il portone ed il tempo riprese il suo corso. Quando passò davanti alla vetrata dell’androne, fili d’argento coloravano nuovamente i suo i capelli, all'altezza delle tempie. Il suo volto era maturo, l’aria serena, il passo sicuro di chi è in pace con se stesso. Poi scomparve.

            Due cugini adottivi sulla soglia dei  quarant’anni avevano preso una breve vacanza dalla vita. Entrambi quella notte andarono a dormire più leggeri e più giovani.

 Aldo B. - 21/01/2016 15:42:00 [ leggi altri commenti di Aldo B. » ]

Simpatico questo raccontino. Leggero, caldo come una sera d’estate, con la piacevole sensazione di un’intesa tra due persone che conservano la voglia di vedersi e raccontarsi la propria vita. Una bella lettura che rinfranca. Complimenti.
Solo un minimo refuso: il plurale di autoscontro è autoscontro!

 Gianni - 21/01/2016 13:43:00 [ leggi altri commenti di Gianni » ]

Sembra di esserci stati.....lì con quelle sigarette in bocca e il gusto della birra fresca......e sono certo che tra 20 o 30 anni.....non importa tra quanto.......si ritroveranno su quella panchina o su altre chissà dove......con la stessa confidenza....complicità....sincerità.....di chi sa non giudicare.....ma ascoltare.

Leggi l'informativa riguardo al trattamento dei dati personali
(D. Lgs. 30 giugno 2003 n. 196 e succ. mod.) »
Acconsento Non acconsento
Se ti autentichi il nominativo e la posta elettronica vengono inseriti in automatico.
Nominativo (obbligatorio):
Posta elettronica (obbligatoria):
Inserendo la tua posta elettronica verrà data la possibilità all'autore del testo commentato di risponderti.

Ogni commento ritenuto offensivo e, in ogni caso, lesivo della dignità dell'autore del testo commentato, a insindacabile giudizio de LaRecherche.it, sarà tolto dalla pubblicazione, senza l'obbligo di questa di darne comunicazione al commentatore. Gli autori possono richiedere che un commento venga rimosso, ma tale richiesta non implica la rimozione del commento, il quale potrà essere anche negativo ma non dovrà entrare nella sfera privata della vita dell'autore, commenti che usano parolacce in modo offensivo saranno tolti dalla pubblicazione. Il Moderatore de LaRecehrche.it controlla i commenti, ma essendo molti qualcuno può sfuggire, si richiede pertanto la collaborazione di tutti per una eventuale segnalazione (moderatore@larecherche.it).
Il tuo indirizzo Ip sarà memorizzato, in caso di utilizzo indebito di questo servizio potrà essere messo a disposizione dell'autorità giudiziaria.