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al testo di Maria Grazia Ferraris
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Ancora a St. Moritz.
Come giocattolo il trenino rosso quasi a toccare il cielo sale e sale, dà spettacolo in strettissime curve, una lumaca, tutta avvoltolata, palcoscenico nuovo ad ogni svolta: il trenino più bello del mondo… Oggi bambina innocente mi sento. I boschi di Poschiavo e Pontresina, stazioncine a traforo, da bambole, Valtellina, Engadina e poi il Bernina. Fitta al cuore: dove sono le nevi d’antan? Il verde ghiaccio trasparente le gallerie di neve del Diavolezza? Di quello che una volta fu- ghiacciaio- resta una sporca pozza farinosa di neve, a fatica bianca, in livide pareti scure, arpioni infernali. Sassi, ciottoli, ghiaia, nature morte. La pittura di Segantini splende nel suo arioso museo, solitaria: pascolo, pecore, lavori agresti…. Tramonti specchiati in lame lucenti, pennellate sottili, secche e grasse, colori fusi, sapienti di luce. Solitario lago di Sils, montano, fantasma di Nietzsche sulla panchina fantasticante sotto i larici ombrosi cercante invano il senso della vita addio! Quanto tempo ci resta ancora fremente di sogni di giovinezza? |
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