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al testo di Adielle
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Qui finisce la morte come in fondo si merita dinamica: il mio corpo perde anima ad ogni ricorrenza. Passeggera di un raggio di sole vuole andare altrove sia possibile scordarsi dei mie fallimenti c' è sempre una madre che me li ricordi con le sue rughe tridimensionali quante ne ho scolpite con le mie mani? I capelli nudi, le unghie vestite di specchi d' avorio. Sei venuta in camera mia con quel coraggio che ti ha resa schiava dei tuoi bisogni a pregarmi di risparmiare almeno questa porta dopo che le ho sbattute tutte in preda all' ira per essermi scordato chi fossi prima di morire un' altra volta ai miei respiri, ai tuoi abbi fretta di tornare in forze per un lavoro stratagemma del nostro pane quotidiano che mi vide servo tra i servi per qualche giubbotto di pelle che non mi va più e un mezzo di locomozione secondario. Ti porterò a mangiare il pesce il giorno del tuo compleanno con i soldi dell' affitto e la pensione d' invalidità un sorbetto al limone a sancire un patto di non belligeranza per i prossimi tre furti d' identità ipoteca sul futuro di una guerra tutta ancora da combattere e mi dirai fossi morta io al posto di tuo padre avresti avuto più coraggio a vivere ma io sono proprio come lui fossimo rimasti soli noi non avremmo avuto più speranze di un' ultima preghiera quando la vedi nascere già prigioniera nel campo di battaglia con gli occhi del cecchino.
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