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al testo di Gaudenzio Massi
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Le rughe di saggezza e fatica la maschera accoglie Dentro un bambino di fretta invecchiato senza sogni ormai nel cassetto Amareggiato e deluso da cotanta viltà che il simile in serbo ha portato La terra l'ha sempre omaggiato e mai ha tradito la sua fedeltà Dentro sè portava ancora l'amore quasi come diritto d'autore, quando all'orizzonte appariva l'attraente aldilà realtà Anche tardi lusingava attenzioni e i suoi simili ignoravano il grido... di chi in vita urlava -onestà! In grembo suo portava carezze semenza pura d'amore Con mani ruvide portava un saluto leale a chiunque gli facesse un accenno Si è spento un bel giorno ma in compenso ha acceso l'eterno!
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