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al testo di Gaudenzio Massi
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Quell'aria che pettina e spettina le chiome degli alberi Che s'intrufola nelle siepi e negli anfratti più nascosti In dedali e in meandri da natura articolati Che porta la rugiada sulle rose per l'aurora Che soffia delicata o spiffera nelle freddo delle vette Che spazza il grigiore acre del nostro vivere giornaliero Noi incuranti del suo valore operativo Distratti continuiamo a maltrattarla Quel profumo di stagione che da fanciullo mi portava La vivevo come un frutto d'inconsapevole bellezza Ignaro del suo eroico è fiero intento Nutre il mio respiro e la ringrazio Anche se per lei sarà uno strazio Lottare ogni giorno contro l'impero Che governa un mondo ingiusto Perenne lottatrice d'infamia assurda Di volontà umanistica e' dotata Io ci vivo immerso ogni momento E non posso che osannarla per l'eterno |
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