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al testo di Alberto Rizzi
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STASERA NE MANCA UNO
Ci genera al silenzio quella sedia aggiunta in più fra noi
il Migliore è caduto scioccamente se si vuole scioccamente preda d’un fucile non già d’artiglio d’un color diverso lui che tàlquàl’un’àquila era sempre da tutti disegnato nel diquà e dilà del fronte
Non una gloriosa cometa rossa e fiamma la sua fine un boato-stella in questo cielo che garrisce Giugno, no solo un tónfosórdo al suolo dopo il lampo-negli-occhi e lui già d’incoscienza andato a mente ferma quindi
Lo ricordiamo così oggi che di tal lutto siamo certi dopo un cupo giorno d’incertezza pur che non fosse del reparto nostro
così dentr’a noi lo ricordiamo con quest’assenza visibile di paglia legno mancandoci forse il cuore per la corda
quella che il destino caparbio ci s’annoda al collo a noi ragionieri del piombo macellai con quàsid’àngelo le ali che in questi giorni coliamo a picco su greggi di soldati ostili a bóccasécca da nubi impeccabili d’altezza a cuore che non pensa quasi che fosse l’incombenza di potare un fico d’annaffiare un prato questo dovere infitto nella mente
Ed a volte lo schiocco acre d’un proiettile nell’ale ci riscuote traccia d’un fante veterano alla paura che ormai non invoca alcun guaìto non s’aggrappa alla terra come nei primi giorni in cui tuonava il cannone
Che sol questo poi a desisterci non basta ed in faccia alla morte come sempre ci anestetizza il ripeterci di nuovo che si continua ad esser
“più rapidi, astuti, fortunati”
(Tratta dalla raccolta “Poesie dell’uccidere in volo” ripubblicata nel 2015 tramite la piattaforma online “Youcanprint”, anche in formato e-book; in occasione del centenario della prima Guerra Mondiale.) |
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