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al testo di Carlo Rossi
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La Fortuna
E quando ammiro lo splendido Tramonto qui davanti Al Gardesana di Torri Del Benace marino Tra reale e magia La nostaglia mi prende Ed assaggiamo insieme Allora Un pezzo d’infinito Alle otto della sera, Così mi ricordo della fortuna Di averti ancora accanto E di potere inebriare il mio Spirito Di questa immensa luce Straneante Che mi parla di Dio Del romanzo della vita E mi rianima Folgorato da sostanza sconfinata In questo braccio di lago Che sembra un mare. Non ho piu’ paura Del gioco del mondo Della corda piu’ corta Del futuro in una serata Che ricorderò sempre magica Come il tuo sorriso Che si apre ai raggi del sole Che scompare dietro Toscolano, Di la’ dal lago Dove immagino la casa Del generale romano. In così pochi luoghi al mondo Ormai di questo mondo devastato Non e’ l’acciaio di New York Non è la freddezza tedesca Trovo sempre il cuore, Un cuore argentino In radici italiane. Sogno, Di una serata di Fine agosto. |
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