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al testo di Giuliana Campisi
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Ti faro' entrare nel silenzio della mia anima,
con passo leggero - anche un respiro diventa rumore - ti mostrero' il giardino silente dove fioriscono i miei sogni - indifferenti ai giudizi degli stolti - che si arrampicano con tenacia sui muri della fantasia. Ti portero' nel mare della mia forza, dove la spuma bianca dell'onda carezzera' le tue labbra e ti spingera' poi giu', nei profondi abissi,dove antiche sirene intrecciano coi miei capelli reti per arginar dolori. Ti portero', infine, su nella notte buia, sulla luna della mia malinconia, dove piccole tristezze scavarono crateri, valli e laghi di amare lacrime, ormai diventati specchi senza luce. Cammineremo piano piano, senza parlare affinche' tu possa capire l'infinita fragilita' del mio percepire, che si apre a te con timida apprensione che ti offro come prezioso dono. E allora in due saremo uno e ascolteremo e parleremo con una testa ed una bocca sola e non ci sara' piu' mare, non ci sara' piu' cielo, ne tempeste solari ne' eclissi, ma un infinito eterno tempo che ci avvolgera' dentro se' come la noce dentro il suo gheriglio. |
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