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al testo di Giuliana Campisi
Profumo di more
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Mi ricordo di quel bacio che profumava di more, sulle mie labbra dischiuse l'aspettavo mentre esitavi tremante. Era un cesto di frutti che profumavano di colori e certezze d'amore, ma tu sorridevi perplesso. Ed io quanto ti amavo! Sotto i noci, tra i riflessi luccicanti del sole tra le foglie ed un vento leggero, da sembrare solo un sospiro che col mio si confondeva, disegnavo nell'aria quel sogno, carezzando l'ombra del tuo volto trasparente nell'ora del tramonto. Ed ancora profuma quell'aria, di more e di amore svanito, mai nato, forse, solo sognato.
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Cristina Bizzarri
- 23/08/2015 16:52:00
[ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]
Poesia sorridente e scherzosa nel percorrere la distanza tra sogno e realtà, tra un passato che forse la memoria trasforma e il presente della lucidità e dellironia, frutti della maturità. Ma è anche vero che niente è immobile, e che possiamo "redimere" in molti modi il nostro passato - rivisitandolo come ospiti di oggi. E, magari, scusandolo e scusandoci per quello che avrebbe potuto essere diverso, che avremmo potuto vivere diversamente. E già questo ritorno è trasformazione e rinascita. Bella poesia tutta intrisa di consapevolezza e intelligente indulgenza.
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Sara Cristofori
- 23/08/2015 07:51:00
[ leggi altri commenti di Sara Cristofori » ]
unemozione lontana nel tempo nel profumo di more e gioventù, che bella :)
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Franca Alaimo
- 22/08/2015 23:22:00
[ leggi altri commenti di Franca Alaimo » ]
Il testo ha un taglio narrativo semplice e ricco di sentimento, che ha come cornice la natura: un tramonto che illumina le foglie di un albero ed i volti dei due ragazzi. Lei spera in un bacio, laspetta. Ma, adesso, se ricorda, non è più sicura, tanto è lontano quel tempo, che quellepisodio non sia stato piuttosto un sogno. E una poesia che certamente rimette in campo, in chiave moderna,lintramontabile categoria del Romanticismo, e, come accade in tutta la produzione poetica della Campisi, si avvale di una limpida chiarezza espressiva.
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