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al testo di Lucia Longo
Tu che vieni a stuprare lamore
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Non sarà questo squassare di cicale a ricordarmi per contrasto lo stupore impastato a saliva nel pane delle formiche
col sudore della fronte si ergono le mura di cinta piramidi di Giza a difesa dell’anima contro i mercenari del cuore
giannizzeri neri..sanno stuprare l’amore lasciando le crepe spaccate del Gobi ferite inguaribili come la felicità
ci sono carezze che squarciano come una frustata e sferrano nel petto fiori recisi che restano chiusi li inseguirai nel buio che precede il giorno
altri rostri affonderanno dalla chiglia la tua nave scagliandoti come uno sputo sul legno di prua marinaio spaurito di porto in porto non basterà
il verde abbacinante di mille albe boreali e dalla coffa maestra nessun orizzonte sulla linea delle tue allucinazioni
tu che come gli altri vieni a stuprare l’amore e regali flaminghi rosolacci ad ogni sferzata estremo fingitore di tenerezza forse sai che
non può un fiore spezzato competere con l’arsura del sole e l’artico turgore dell’alba si asciuga nelle bocche del deserto mentre
i teneri papaveri s’aprono fra le crepe assetate di sale…fanno in tempo a versare un respiro al cielo prima di morire
appena dopo un po’.
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Lig E. Norant
- 16/09/2015 07:56:00
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Il linguaggio violento della passione dei sensi, larsura che si disseta rimanendo in gola ancora arsura. Violento il linguaggio che riconosce lAmore come puro ideale ma troppe volte disabitante i sensi, che allora feriscono la carne con il desiderio della felicità, e feriscono con un inguaribile taglio; violento ancora perché affida una "sapienza" a quella violazione, un discrimine dabilità, rivelando in fondo una visione etica e spirituale dellAmore, forse irreale o di raro compimento, tutavia certa e scelta: non sono forse lo stupore alle formiche, la difesa dellanima, un estrema difesa dellAmore dalla sua corrosione ad opera della passione dei sensi? Un testo, questo della Lucia, particolarmente denso, ricco di rimandi colti, psicologico ed intellettualmente penetrante una materia qui rivisitata poeticamente "a freddo". Notevole e molto bella, un tocco di classe.
Un abbraccio, carissima amica
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Raffaella de luca
- 15/09/2015 11:13:00
[ leggi altri commenti di Raffaella de luca » ]
Cara Lucia, cara la mia amica , quanto dolore racconta la tua storia... Che belli i tuoi versi...così maturi, così forti....così dolorosi. Un abbraccio
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