LaRecherche.it

« indietro :: torna al testo senza commentare

Scrivi un commento al testo di Amina Narimi
La sillaba mancante larchitrave

- Se sei un utente registrato il tuo commento sarà subito visibile, basta che tu lo scriva dopo esserti autenticato.
- Se sei un utente non registrato riceverai una e-mail all'indirizzo che devi obbligatoriamente indicare nell'apposito campo sottostante, cliccando su un link apposito, presente all'interno della e-mail, dovrai richiedere/autorizzare la pubblicazione del commento; il quale sarà letto dalla Redazione e messo in pubblicazione solo se ritenuto pertinente, potranno passare alcuni giorni. Sarà inviato un avviso di pubblicazione all'e-mail del commentatore.
Il modo più veloce per commentare è quello di registrarsi e autenticarsi.
Gentili commentatori, è possibile impostare, dal pannello utente, al quale si accede tramite autenticazione, l'opzione di ricezione di una e-mail di avviso, all'indirizzo registrato, quando qualcuno commenta un testo anche da te commentato, tale servizio funziona solo se firmi i tuoi commenti con lo stesso nominativo con cui sei registrato: [ imposta ora ]. Questo messaggio appare se non sei autenticato, è possibile che tu abbia già impostato tale servizio: [ autenticati ]

C'è sempre qualche luce se l'aspetti,

se ti metti inginocchiato sei più grande

se risplende un pianto nudo, un solo verso

fessura l'infinito e rifiorisce

la speranza. è un libro fatto d'aria

in cui le note della voce fanno tana

illuminando il gran silenzio mentre sale

lucida, e stordita, una poesia

 

usando la ferita per radice

ritorna dentro gli occhi la marea,

con la folgorazione, lenta,  lungo l'acqua-

le fila delle trombe insieme ai corni

i legni che si alzano alle arpe

e, come in piedi, gli archi, in cerimonia,

si uniscono alle onde-  dove batte

il nome che ti manca, cristallino.

 

Siamo foglie che s'involano, sorelle

nell'ovunque e immensa comunione

di nitore dello sguardo, come un lampo

che spalanca gli occhi dentro il sonno-

mentre prima li chiudeva per paura-

un altro fiore rischiara nei tormenti

e fa risorgere parole tra i suoi veli

salvando l'indicibile e chi ami

 

Così mi abiti, e, ogni sera, io ti sento

quando mi passi il pane, con le mani,

la sillaba mancante è l'architrave

che congiunge l'invisibile a chi vedi,

come l'albero fiorito nella neve

 

la cecità è questa fronte, bianca,

una coltre, intorno al cuore, muta,

è il sole che attraversa la mia nebbia

sottile come un'ostia, e, come un segno

d'acqua in chiesa, scivolata tra le labbra

 

dove la luce non arriva

abbiamo ancora una possibilità.

 Cristina Bizzarri - 10/10/2015 09:42:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

Mi fa sentire parte di qualcosa di troppo smisurato per poter distinguere, categorizzare. È già nel mistero di questo esserci che noi siamo. È, e questo è tutto, ha tutto in sé, nel lampo poetico. Ho letto i commenti e, in particolare, quello di Ferdinando mi colpisce per come riesce a interpretare Amina, rendendo "facile" con studio approfondito e intelligente, quello che facile non è - l’indicibile soffio della sua poesia.

 Giuliano Brenna - 03/10/2015 13:28:00 [ leggi altri commenti di Giuliano Brenna » ]

Veramente molto bella, densa di significato e amore.

 Franca Alaimo - 02/10/2015 22:21:00 [ leggi altri commenti di Franca Alaimo » ]

Il testo descrive l’innalzarsi della poesia dalla radice del dolore verso una contemplazione che lo sacralizza all’interno del tempio della Natura, dove tutti gli elementi suoi bellissimi hanno un linguaggio non scritto, ma assolutamente aperto all’intelligenza del cuore, là dove si annidano gli affetti più profondi, filiali, sororali. I suoni della poesia danno voce al sussurro segreto, ai legami, al mistero dell’amore e della bellezza, sebbene manche quella sillaba che è l’architrave del Tutto e che s’intuisce bene quale sia. E’ una poesia che emoziona, non solo perché veicola l’indicibile, ma perché è così ben costruita da non mostrare alcun cedimento. E’ difficile restare saldi sull’altezza, ma Amina ci riesce.

 Silvia De Angelis - 02/10/2015 18:54:00 [ leggi altri commenti di Silvia De Angelis » ]

....la chiusa delle tua poesia è molto significativa e induce a profonde riflessioni
Ciao Amina, silvia

 Loredana Savelli - 02/10/2015 15:19:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Si avverte una forte tensione alla luce e al bene. Quanto è difficile credere che le ferite siano radici per una poesia di speranza! Ma tu sei convincente ed è bello starti a sentire. Cercando nella stessa direzione.

 Antonio Ciavolino - 02/10/2015 00:43:00 [ leggi altri commenti di Antonio Ciavolino » ]

Brava e lode. Lavoro davvero notevole, al mio gusto, alla mia lettura e all’ascolto. Ho trovato ancora una volta la recitazione ispirata e magistrale. Il brano scorre musicalmente armonioso e ricco delle immagini suggestive che la tua scrittura esalta, così come la voce, per concludere con una nota di speranza finale. "Il segreto della felicità: la seconda occasione". Complimenti alluvissimi 4U<3

 Alessandra Ponticelli Conti - 01/10/2015 12:40:00 [ leggi altri commenti di Alessandra Ponticelli Conti » ]

Dei versi magnifici che arrivano "dove la luce non arriva".
Stupenda!
Un abbraccio grande
Alessandra

 Ferdinando Battaglia - 30/09/2015 22:23:00 [ leggi altri commenti di Ferdinando Battaglia » ]

Questa non solo è una bella poesia, come lo sono spesso le poesie di Amina, per non dire sempre, ma è anche una grande poesia, una poesia con il valore aggiunto di una visione religiosa, ed il plusvalore non lo produce per un convenzionale richiamo ad un codice sacro, quanto dalla religiosità propria della verità, religiosa perché aperta alla trascendenza del proprio essere nell’immanenza di sé.
“C’è sempre qualche luce se l’aspetti,/se ti metti inginocchiato sei più grande”:
Sono versi, questi, che sconvolgono di bellezza il cuore, rivoluzionano il vivere terreno, sconfiggono ogni possibilità di fallimento “naturale”. Commuovono.
”Usando la ferita per radice”:
Si può non condiscendere un’interpretazione in chiave cristologica - sarebbe forse anche ingiusto farlo in virtù proprio di un’esperienza umana di quelle verità e quindi di valore universale, di là delle denominazioni -, ma la ferita che diventa radice ci riporta alla rinascita del suono di quel “nome che ti manca, cristallino “ , sì da far “risorgere parole tra i suoi veli/salvando l’indicibile e chi ami”.
Arriviamo così al cuore profondo del testo, quasi un secondo cuore, così grande e profondo da includere e formare il primo più piccolo e ancora incapace di tutta la luce che gli viene dalla scoperta che “la sillaba mancante è l’architrave, formulazione poetica che tocca la veste del Mistero traducendola in parole, formulazione che solo una poetessa coi testi di Amina poteva raccogliersi ispirata dentro un linguaggio a noi disponibile.
Ecco perché dopo questa lettura, credo il capolavoro e l’opera più alta della Narimi, non si può non assistere allo spettacolo interiore di vedere “un albero fiorito nella neve”.
Perché, infine, il grido esultante di Amina, che ci consegna nella chiusa, come una danza di gioia, come un suo piccolo, profano o sacro che sia, “magnificat” risuona nella meravigliosa e significativa chiusa:
“dove la luce non arriva
abbiamo ancora una possibilità.”.

Ho semplicemente balbettato le immediate risonanze alla lettura, trascurando l’emozione dell’ascolto, quando l’esperienza poetica diventa, in qualche modo ed incomprensibilmente, esperienza comunionale tra lettore e poeta e l’universo possibile atemporale di ogni scrittura d’ispirazione veritativa o artistica. Altri, più qualificati e più degni di me ne sapranno dire meglio e di più.

SempreMiaInsuperabilePoetessa

 Franco Bonvini - 30/09/2015 16:44:00 [ leggi altri commenti di Franco Bonvini » ]

Un’ altra meraviglia..
Come la visione di un albero fiorito nella neve, forse di ghiaccio, sui vetri, forse di stelle rosse

Leggi l'informativa riguardo al trattamento dei dati personali
(D. Lgs. 30 giugno 2003 n. 196 e succ. mod.) »
Acconsento Non acconsento
Se ti autentichi il nominativo e la posta elettronica vengono inseriti in automatico.
Nominativo (obbligatorio):
Posta elettronica (obbligatoria):
Inserendo la tua posta elettronica verrà data la possibilità all'autore del testo commentato di risponderti.

Ogni commento ritenuto offensivo e, in ogni caso, lesivo della dignità dell'autore del testo commentato, a insindacabile giudizio de LaRecherche.it, sarà tolto dalla pubblicazione, senza l'obbligo di questa di darne comunicazione al commentatore. Gli autori possono richiedere che un commento venga rimosso, ma tale richiesta non implica la rimozione del commento, il quale potrà essere anche negativo ma non dovrà entrare nella sfera privata della vita dell'autore, commenti che usano parolacce in modo offensivo saranno tolti dalla pubblicazione. Il Moderatore de LaRecehrche.it controlla i commenti, ma essendo molti qualcuno può sfuggire, si richiede pertanto la collaborazione di tutti per una eventuale segnalazione (moderatore@larecherche.it).
Il tuo indirizzo Ip sarà memorizzato, in caso di utilizzo indebito di questo servizio potrà essere messo a disposizione dell'autorità giudiziaria.