Io conosco un tipo strano
Che non ha niente di villano
Sembra sempre coerente
È spontaneo e a sé non mente
Fa discorsi tutti lineari
Tiene il quesito sui binari
Va all'origine dei problemi
Senza tanti teoremi
Conosce bene il fiore inganno
Di ognuno e del suo affanno
Mette in riga e senza pieghe
Le paure e le sue streghe
Ha lo sguardo sempre avanti
Sempre ti tratta con i guanti
Quando sembra guardi altrove
Sta osservando se poi piove
L'altra sera era un po' strano
Avevo sulla spalla la sua mano
E puntava l'altra con un dito
Verso il cosmo e il suo ordito
Percorreva tutta la galassia
Come fosse sulla Cassia
Conosceva a menadito
La via Lattea e l'infinito
Son rimasto esterrefatto
Da quel giro che mi son fatto
Poi d'un tratto una luce strana
Da me partita ed era già lontana
Son rimasto solo e perplesso
Ma all'umano tutto è concesso
Questo alieno è presto detto
È colui che ha il sublime intelletto