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al testo di Glauco Ballantini
Baudelaire
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Si era costruito il personaggio di artista maledetto, di uno che non sta alle regole, di un trasgressivo. Narrava di una vita controcorrente, tutta fatta di libertà all'opposizione, sempre all'eccesso. Narrava la vita di strada dei negletti, dei fuori rotta, come un ottocentesco poeta francese sempre in direzione ostinata e contraria. Esortava all'assenzio nelle notti all'aperto: “Enivrèz Vous!” All'ora di pranzo, però, si trovava con i piedi sotto il tavolo di un ristorantino accanto a casa sua a mangiarsi una insalatina ed una mozzarella accompagnata da un bicchiere d'acqua della “cannella”, lamentandosi dell'osteoartrosi. La moglie divorziata, aspettando l'assegno di mantenimento del figlio, ogni mese gridava in suo nome: “Maledetto Baudelaire!” Centodieci d'artista
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