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Girotondo della guerra

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I miei occhi prendono visione

Di una strana conversione
Dopo millenni di evoluzione
Siamo pronti all'estinzione
Già prevista sulle segrete carte
Di lorsignori con la sua arte
I territori sono infuocati
Per il bene dei carri armati
Prima si inventano la crisi
Poi decretano gli incisi
Ed i popoli in questione
Vanno tutti in confusione
Ma la storia è sempre quella
La mia banca è la più bella
Se io vado in bancarotta
Ti invio subito una flotta
Nell'Afganistan Bin Laden mando
a prendere subito il comando
Quando il Russo si ritira
Il Talebano prendo di mira
Faccio crollare le Torri Gemelle
Do la colpa a quel ribelle
Gli do la caccia in tutto il mondo
Poi lo trovo e lo getto a fondo
Quei ribelli che ho assoldato
Li trasformo in Isis di stato
Con cospicuo terrorismo
Creo panico e schiavismo
Così il popolo non sovrano
Lo comando e c'è l'ho in mano
Ecco tutti gli ingredienti
Che ci rendono deficienti
Per il mondo noi a far guerre
Per il possesso delle terre
o per interessi di risorse
per l'altalena delle borse

 

 Franca Colozzo - 03/12/2015 18:15:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

Dopo il suo commento ad un mio pensiero, ho avuto occasione di leggere ed apprezzare questa sua poesia, pescata a caso tra le molte da lei scritte. Non è strano che, dopo i recenti devastanti avvenimenti, l’occhio venga colpito da titoli che prefigurano visioni di guerra e di catastrofi.
La poesia "Girotondo della Guerra" coglie l’attimo di pura follia che stiamo vivendo, con uno slancio lirico e cadenzato che s’avvita in una spirale di drammatica attualità.

 Franca Colozzo - 03/12/2015 18:15:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

Dopo il suo commento ad un mio pensiero, ho avuto occasione di leggere ed apprezzare questa sua poesia, pescata a caso tra le molte da lei scritte. Non è strano che, dopo i recenti devastanti avvenimenti, l’occhio venga colpito da titoli che prefigurano visioni di guerra e di catastrofi.
La poesia "Girotondo della Guerra" coglie l’attimo di pura follia che stiamo vivendo, con uno slancio lirico e cadenzato che s’avvita in una spirale di drammatica attualità.
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