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al testo di Alberto Rizzi
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Durante il tempo d’una corsa nel fìnegiórno l’orizzonte rotto da vuoto ammezzo fatto come due stecchi lasciati al caso alla corrente
l’occaso al sole quale fuoco e pace a manorècta e il cumulo di nube all’altra mano a manoshtànca qual fumo d’encendio incidere il tramonto
E piano il buio che ci chiude gli occhi al riconoscer d’ogni cosa e primis a ciò che ci si tròv’accànto
dove c’insegue di sorriso in sorriso l’àveatquevàle che sorride a vita
(Poesia tratta dalla raccolta "La luce, lo specchio", autopubblicata come samizdat nel 2005 e richiedibile all'autore) |
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