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al testo di Nicol Errico
Sala d’Attesa
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Siamo tutti qui ammassati in una vita rumorosa dove parole vuote echeggiano cadendo nel niente, dove parlano gli scheletri ma non gli spiriti. Crediamo tutti, convinti pure, di plasmare noi la vita ma purtroppo io vedo un’intera triste umanità seduta in una sala d’attesa, inconscia di ciò che aspetta sulla soglia della fine. Poi un toc toc alla porta, leggero precede l’orrendo infermiere dalla divisa nera e scura che a sé ci chiama uno per uno. Chi gli sorride, chi lo maledice chi stupefatto, chi rassegnato lasciamo il posticino caro ed un altro lo prende. Mi domando allora chi si nasconda dietro la porta, chi è che manda il temuto infermiere solo per, felice dell’attesa conclusa, poterlo abbracciare piangendo e stringerlo, gridando: “Padre!”
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