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Che questa una sorte che bisogna subirla

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Ai bisnonni ai nonni

ai padri e alle madri

che ci hanno consegnato

un’Europa libera dal nazifascismo.

In memoria.

 

Il mio bisnonno ‘Ng’lìn

teneva sempre una roncola infilata

nella cintura dietro la schiena.

Una mattina presto si appostò

in attesa del funzionario fascista

lo prese per il bavero

e lo minacciò di avvolgergli

le budella intorno al collo

se non gli avesse dato un lavoro

anche senza la tessera.

Uscì indenne da quell’impresa.

 

Suo figlio Svà

richiamato alle armi

prestò servizio nella Milmart

alla Rocchetta

dove i cannoni erano puntati

a difesa del porto de La Spezia

ma non appena Badoglio

proclamò l’Armistizio

l’8 settembre del Quarantatre

se ne venne via

insieme a molti altri

che col fascismo non volevano

spartire nulla –

entrò nelle milizie partigiane

e fu chiamato

‘l partidziàn d’i fadzóli.

 

L’altro bisnonno

chiamato Tunìn

durante un rastrellamento

a Carrara

fu catturato e deportato in Germania –

da Carpi riuscì a inviare

di fortuna

un messaggio alla sua sposa:

 

“Ti mando questo mio biglietto

per farti sapere mie notizie.

Dunque di qui io parto

per la Germania

non pensare a me

pensi per te

tanto lo sai

che questa è una sorte

che bisogna subirla

speriamo di ritrovarsi

presto a casa nostra

tutti insieme.”

 

Non fece ritorno –

neppure in forma di sole ossa.

 

In quella casa – la mia –

con sacrificio e pena

non entrarono mai

l’arroganza nazi-fascista

la coercizione

l’abominio della discriminazione

il profondo male antisionista.

 

Come per mio nonno ‘Ng’lìn

mi va la mano alla cintura

dietro la schiena

ogni volta che quell’ombra infame

si avvicina.

 

 

 

Note

MILMART. La Milizia Marittima di Artiglieria era una specialità di artiglieria della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale. La MILMART si occupava della difesa delle piazzeforti delle basi navali, dei previsti punti di sbarco e delle isole minori. La Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (in acronimo MVSN) fu un corpo di polizia civile ad ordinamento militare, dell’Italia fascista (spesso genericamente identificata con la locuzione camicie nere a causa delle camicie di colore nero adottate quale parte della divisa, come spesso indicato anche nella storiografia non italiana).

Armistizio dell’8 settembre 1943. Il proclama di armistizio di Badoglio dell’8 settembre 1943, costituisce l’annuncio dell’entrata in vigore dell’armistizio con gli Alleati. Il messaggio, letto dal maresciallo Pietro Badoglio (Capo del governo e maresciallo d’Italia) alle 19:42 al microfono dell’EIAR, annunciò alla popolazione italiana l’entrata in vigore dell’armistizio di Cassibile, firmato con gli anglo-americani il giorno 3 dello stesso mese. Più della metà dei soldati in servizio nella penisola abbandonarono le armi e tornarono alle loro case in abiti civili.

‘Ng’lìn: in dialetto carrarese è il diminutivo del nome Angelo (Maggiani Angelo, detto Il moretto, cavatore).

Svà: in dialetto carrarese è un troncamento del nome Osvaldo.

Tunìn: in dialetto carrarese significa Tonino che sarebbe il diminutivo troncato di Antonio (Caleo Antonio, marinaio)

‘l partidziàn d’i fadzóli: in dialetto carrarese significa “Il partigiano dei fagioli”

I versi tra virgolette sono tratti dalla lettera autografa del bisnonno Tunìn, sono evidentemente sgrammaticati. Scrisse la lettera al volo su un pezzo di carta gialla per alimenti e la consegnò a una persona che da Carpi stava andando a Carrara.

 

 Franco Fabiano - 28/01/2016 10:25:00 [ leggi altri commenti di Franco Fabiano » ]

L’insensata violenza della guerra e l’inenarrabile barbarie sfociata da una folle ideologia. La memoria della storia moderna come autentico monito per scongiurare nuove disumanità.

 Roberto Maggiani - 28/01/2016 01:24:00 [ leggi altri commenti di Roberto Maggiani » ]

Care e cari amici, ho letto i vostri commenti, vi ringrazio. la violenza, sia nell’attacco che nella difesa, è sempre una triste storia.

 Simonetta Sambiase - 27/01/2016 23:08:00 [ leggi altri commenti di Simonetta Sambiase » ]


(Mia madre ha perso tre fratelli e un padre
glieli leggerò domani questi versi)

Che la memoria non vada persa
anche questa è una grazia della poesia

 Loredana Savelli - 27/01/2016 22:27:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Figure scolpite. Eroi della dignità.

 Franco Bonvini - 27/01/2016 17:41:00 [ leggi altri commenti di Franco Bonvini » ]

Il giorno giusto..
Trovo che queste giornate della memoria, anche se a orologeria, siano onorevoli.
Ma nè questo giorno nè tutti i restanti tolgono il rischio che quella sia una sorte che non possa più essere subita.
Però riconoscere "quello a cui va la mano alla cintura" per paura delle ombre è già qualcosa.
In attesa del giorno giusto in cui a nessun uomo vada la mano alla cintura.
Bella

 leopoldo attolico - 27/01/2016 16:58:00 [ leggi altri commenti di leopoldo attolico » ]

Questo tuo lavoro ti fa onore ; e lo dico senza enfasi .
Grazie , Roberto

 Roberto Perrino - 27/01/2016 02:34:00 [ leggi altri commenti di Roberto Perrino » ]

In memoria. Molto bella. Nel giorno giusto.

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