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al testo di Alberto Rizzi
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Quando l’aria di fuori ti rende così cieco ed una corsa verso le colline è impossibile o comunque vana
quando pensi a quand’eri giovane e a come i colori siano cambiati da allora mentre il giorno tende ad accorciare perentoria sicurezza di bioritmo qualcosa ti sfiora accanto come un soffio di gelo che ti dica
“È tempo di abbandonare la città”
ed è buffo non sapere dove davvero vadano le nostre parole al cospetto della vita che ci scorre via
l’ultimo scherzo che feci al telefono è roba vecchia ormai roba di quando si stava tutti in branco ed ogni passo avanti ci costava molto caro anche se sembrava d’essere tutti insieme richiedeva spasimo di forza ognuno che stava stretto all’altro parlava senza dire nulla
adesso le donne mi passano accanto e ignorano perlopiù ogni traccia del mio nome vocali e consonanti e nessuno che si fermi alla mia porta
Io che mi tengo i piedi bèn’inchiodàti al suolo e giuro non capisco
potrebbe essere un’altra epoca io che mi affaccio a salvar qualcuno ma in bilico tra il restarmene in casa chiuso a dissertar parole forse inutilmente
Non lanciarmi quegli sguardi non mi lasciar tranquillo non è il caso di parlarne ancora
Dirottiamo i pensieri come fossero pesanti banali aggrappiamoci stretti a qualcosa di giàvìsto alla TV ad un biglietto che ci garantisca quella meta più sicura ancorata al fondo giàvìsto della strada come bastasse dire
“Prima porta a destra, prego.”
Toglietemi quei vostri occhi così sgranati giù dal viso
sto solo ripensando ai miei colori a quelli pèrsivìa come per caso mentre il tempo si va facendo fresco ed i vestiti non bastano per tutti ma tardi già non è per bandir queste parole via dai pensieri e senza biasimare invece questi nostri tempi qualcuno dei loro nomi segreti per la città abbandonata e vuota
Non rimane molt’altro da vedere e la chiave che riposa nel destino lo sai catena lunga dal palato al cuore è nascosta in un “laggiù” che sa di visceri e cemento da qualche parte ancora fuori mano
(tratta dalla raccolta omonima, autopubblicata come samizdat e disponibile presso l'autore) |
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