LaRecherche.it

« indietro :: torna al testo senza commentare

Scrivi un commento al testo di Fabrizio Bregoli
La torta di Stalin

- Se sei un utente registrato il tuo commento sarà subito visibile, basta che tu lo scriva dopo esserti autenticato.
- Se sei un utente non registrato riceverai una e-mail all'indirizzo che devi obbligatoriamente indicare nell'apposito campo sottostante, cliccando su un link apposito, presente all'interno della e-mail, dovrai richiedere/autorizzare la pubblicazione del commento; il quale sarà letto dalla Redazione e messo in pubblicazione solo se ritenuto pertinente, potranno passare alcuni giorni. Sarà inviato un avviso di pubblicazione all'e-mail del commentatore.
Il modo più veloce per commentare è quello di registrarsi e autenticarsi.
Gentili commentatori, è possibile impostare, dal pannello utente, al quale si accede tramite autenticazione, l'opzione di ricezione di una e-mail di avviso, all'indirizzo registrato, quando qualcuno commenta un testo anche da te commentato, tale servizio funziona solo se firmi i tuoi commenti con lo stesso nominativo con cui sei registrato: [ imposta ora ]. Questo messaggio appare se non sei autenticato, è possibile che tu abbia già impostato tale servizio: [ autenticati ]

Non è per il tuo volto scuro, Riga,

che abbraccerai più stretto il buio,

reliquia d’estrema Europa, fervida

di rimpianti sulle spoglie del vento.

Scorre lo sguardo oltre aspre voci

e bancarelle di biechi mercati,

poche cianfrusaglie fra esauste grida.

Cresta armata di svettante cemento

tu fra candele capovolte e spente

precipita ombra sulle guance glabre

dove fu culto ed impero, mieti ora

lividi bargigli e giunti tramonti,

oblia nome e sorte, breve eccesso.

Questo ti confida il rostro del mare

quando scava banchine, scarno sole. 

Ogni giorno scalpiccia, schiude ciglia

di cispose effigi in serale questua,

tetti e nuvole, digiuno e silenzi.

 

Sciogli il nodo gordiano della storia,

stillane luce e tesa meridiana,

torchia inchiostro dal profilo ricurvo

del gatto che dà ordine al tuo cielo,

fanne erpice nella cantina sorda

del tuo cuore e fuggi, occhio o bufera,

l’alba di ghiaccio astuto giocoliere

dove s’arena il naviglio di tenebre

perché la cava nuca della notte        

confonde presto il brivido del tempo.

Nessun commento

Leggi l'informativa riguardo al trattamento dei dati personali
(D. Lgs. 30 giugno 2003 n. 196 e succ. mod.) »
Acconsento Non acconsento
Se ti autentichi il nominativo e la posta elettronica vengono inseriti in automatico.
Nominativo (obbligatorio):
Posta elettronica (obbligatoria):
Inserendo la tua posta elettronica verrà data la possibilità all'autore del testo commentato di risponderti.

Ogni commento ritenuto offensivo e, in ogni caso, lesivo della dignità dell'autore del testo commentato, a insindacabile giudizio de LaRecherche.it, sarà tolto dalla pubblicazione, senza l'obbligo di questa di darne comunicazione al commentatore. Gli autori possono richiedere che un commento venga rimosso, ma tale richiesta non implica la rimozione del commento, il quale potrà essere anche negativo ma non dovrà entrare nella sfera privata della vita dell'autore, commenti che usano parolacce in modo offensivo saranno tolti dalla pubblicazione. Il Moderatore de LaRecehrche.it controlla i commenti, ma essendo molti qualcuno può sfuggire, si richiede pertanto la collaborazione di tutti per una eventuale segnalazione (moderatore@larecherche.it).
Il tuo indirizzo Ip sarà memorizzato, in caso di utilizzo indebito di questo servizio potrà essere messo a disposizione dell'autorità giudiziaria.