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al testo di Luca Soldati
Vestita di luce e vento, i capelli
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1. Vestita di luce e vento, i capelli lordati d’azzurro, il suo desiderio rastremato mi donava: sulla pelle morsi di pioggia estiva. 2. Cavalcando le vene dei miei polsi il fiume le si infranse sulla bocca le rovine del suo volto spezzato trascinando con sé. Con la vita tra le braccia delle onde scolai idromele dalla sua piaga ed il nulla ebbe accesso.
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Teresa
- 04/06/2016 15:28:00
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questa poesia va letta ad ogni primavera, condivisa con tutti i venti. bellissima, Luca.
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Cristina Bizzarri
- 01/04/2016 09:51:00
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Luca, la leggo come una poesia mistica, anche nel senso "orientale" del termine. Un perdersi nel Tutto (Brahman, Dio, il Mistero)attraverso i segni concreti che lo stesso Tutto ci offre per celebrarlo. E in certi momenti sembra di avere accesso a una conoscenza privilegiata, iniziatica ma accessibile a tutti - finalmente fuori da recinti. Le tue parole offrono come su un altare di gioia una celebrazione. E bellissima.
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Loredana Savelli
- 29/03/2016 12:38:00
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Ricordo di aver già letto questo versi di estasi e di sublimazione, come fossero una scultura barocca immortalata (infatti non si dimenticano).
Ciao Luca
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Maria Musik
- 29/03/2016 09:35:00
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Qual è il lascito dellidromele? Il nulla che furono gli Dei, le foto di un mese di nozze? Credo di no. Penso più a una sorta di maledizione che rese ineluttabile il vivere e lo scrivere. Ma non è, poi, così importante capire. Meglio contemplare o, chiudendo gli occhi, ascoltare.
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Nando
- 29/03/2016 00:29:00
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Poetica sempre colta ed intellettuale, lucida e fredda nella ricerca del linguaggio, invero e paradossalmente rivela invece la visione tragica della vita. Qui, il glossario è eloquente, parole che si oppongono e scontrano come pietre focaie, però appunto poi incendiano con visioni la mente del lettore. Infine, per brevità un accenno, il retrogusto amaro della festa dei sensi, sembra originarsi dalla percezione della nostra finitudine e da sfumature arcane dimpurità.
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Franca Alaimo
- 28/03/2016 21:39:00
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Questi due testi sembrano comporre una micro-storia damore in due momenti diversi: prima, la felicità ed il possesso; poi la perdita, entrambe accompagnate da un liquido flusso, emblema della mutevolezza della vita e delle passioni.
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Giovanni Baldaccini
- 28/03/2016 21:10:00
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un testo complesso, credo troppo personale per essere capito a fondo. Tuttavia bello!
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