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al testo di Salvatore Solinas
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Ognuno va per le vie sonore All’ombra e al sole dei palazzi Chiuso nei suoi pensieri Portando la sua anima bianca e nera I suoi colori dell’amore e dell’angoscia.
Il suono lento di un corno Sonda l’abissale silenzio Chiamando all’impossibile risveglio
Da lontane rive un vento s’è levato Dove la lingua del mare consuma la scogliera Il corpo nudo e freddo della roccia Cerca strade diverse tra gli oleandri fioriti
Il vento s’è levato tra gli ulivi Ha sfiorato Il viso screpolato della terra I suoi occhi impolverati e limpidi Che guardano le nuvole passare
Ognuno va per i sentieri impervi Portando il peso dei presentimenti il tempo infinito dei ricordi L’argilla fragile della sua anima
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