Viaggio ancora,
attraversando i luoghi dove l'uomo affonda le sue radici per tutte le stagioni e sommerge, nel silenzio, la perla del cuore che prima brillava nel vento, sull'acqua, con la natura e la cura del tempo senza addii, nell'imprecisione esatta d'ogni vita. Viaggio da solo, zoppicando sui righi, al candore della pagina che seduce e atterrisce, là dove il cuore subisce, non riesce e il mio muro si tappezza sgretolato di ghirlande. Quest'angolo di muro cingeva un giardino ombroso, formidabile recinto, io lo giuro, di caprifogli, gelsomino e rose. Il tempo ha diroccato quella fortezza certa, pure se l'ha coperta di fiori alle macerie, colorando. Ora è bene che vada:
il viaggio per me,
non è terminato.
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Antonio Ciavolino
- 15/09/2018 13:23:00
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Arca, non ho parole che grazie, grazie, grazie.
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Arcangelo Galante
- 15/09/2018 09:58:00
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Poesia lunga, ma ben strutturata, nella dinamica sullimportanza del viaggio, che si rivela sempre fonte di esperienza e arricchimento interiore, secondo la mia chiave di lettura, in quanto procura variopinte emozioni alla vera protagonista, rappresentata, per l’appunto, dall’anima stessa. Si evince la creatività dellautore e la grande padronanza di scrittura, che, per mezzo di sostantivi, aggettivi e verbi, costruiscono perfettamente il filo logico della questione, intavolata e narrata al lettore. Credo che un viaggio “autentico”, utile alla crescita del bagaglio mentale e spirituale, dovrebbe essere affrontato con libertà per la mente, senza pregiudizi o troppi condizionamenti, imposti, quasi spesso, dalle convinzioni sociali, pur se giuste, in certi casi, allo scopo relazionale ed al reciproco scambio informativo. Limportanza delle cose, incontrate nel percorso, e su quello che sono capaci di suggerire persino al cuore e quindi rappresentare per il viaggiatore, qualche volta, escludono i legami, giacché, le influenze negative, rimarrebbero il contorno dellessenza; ma è impossibile evitare continuamente esperienze malinconiche, poiché rientrano a far parte dell’umano tassello, formante l’io, in senso generale. Al di là dell’opinione, la bellezza insita nel convoglio di ricezioni e percezioni, intellettive ed emotive, sembrano quasi una magia, perché la disinvoltura nel viaggiare ove si desidera, senza vincoli, in modo sciolto, è magia, nell’individuale storia. E questa pubblicazione, scritta così bene, conduce a ritrovare il piacere di farlo, nel corso della narrazione, tratteggiata dal pathos di colui che l’ha composta. Scusandomi per essermi dilungato, lascio i miei sinceri applausi meritati!
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Aline Donadio
- 09/06/2016 18:58:00
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aspetto la prossima...
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