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Tsunami

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TSUNAMI

 

Un attimo prima strani,

cupi voli su

correnti senza posa,

controsenso,

controvento,

contrarie.

 

Anche la sottile

 primaverile essenza

ne fu coinvolta;

e raggelata.

 

Marmoree tenebre precipitarono

a terra. La terra tuonò.

Fu tremore, cavernoso fragore.

 

Avanzarono lente e torbide

le inesorabili acque sequestrando

il cemento e le mani alzate,

aperte, dei bambini.

 

Anche la pura e

cristallina essenza

si mutò in buio.

 

Sei sulla collina.

L’anima ti è rimasta

attaccata al corpo,

 

anche se non sai dove dirigere l’istinto

d’ andare, come se

fissamente sempre,

nel vuoto

penzolassero i piedi.

 

Solo per un attimo,

quello, l’attimo prima,

se n’era evasa,

poi t’ha aiutato, più

ch’ ha potuto t’ha aiutato e

 

ora sai che il sole

asciugherà, anche le tue ossa,

che torneranno su

quei campi sconnessi e

sconvolti, alte e verdi,

le profumate spighe di grano acerbo.

 

Se ne farà di nuovo pane e

senti già sapore

di desco familiare,

d’amore.

 

Intanto l’ultima

colomba, che ti pare ancora

grigia, scrive in etere col

suo angelico nero becco

Finché sei uomo

non sfidare

le forze di Natura.

 Salvatore Pizzo - 21/06/2016 18:34:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

Intenso il video, dolenti i versi: la chiusa a monito, risuona di echi tramandati di verso in verso, fino al silenzio al ritirasi delle onde...
Bella per quanto sofferta...
Un caro saluto...

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