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al testo di Gaudenzio Massi
Gene rosa
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Sono il gene dello sdegno
per le vittime senza ritegno Sono dentro ad Aldo Moro Una fine senza decoro Dentro al generale Dalla Chiesa mentre di lui prendo difesa Son presente anche a Capaci mentre al potere ci son rapaci In via d'Amelio con Borsellino piango sangue e poi m'inchino Sono in banca a piazza Fontana mentre in terra vi è una tana Una strage d'innocenti nella vita intraprendenti Sono a piazza della Loggia e le lacrime con la pioggia Viaggio in treno da Firenze Una strage per scemenze Poi la strage alla stazione chiudo gli occhi in afflizione Prendo un volo per Palermo sopra Ustica un inferno Ora con stragi alzano il tiro con dei camion vanno in giro Il disegno è sempre lo stesso del terrore per il regresso Ho valigia sempre pronta per andare dove c'è l'onta Sono un gene ché è bambino per segnare dove cammino Son sdraiato sui selciati con dei corpi massacrati Vedo spuntano dei fucili non sono martiri ma son vili Un pensiero va a quei tanti In memoria ancor distanti Charlie Hebdo Allah Akbar Rien ne va plus al gran bazar